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La Cassazione riapre la guerra tra Esselunga e le Coop: accolto il ricorso contro Caprotti

Arriva a un mese dalla morte di Bernardo Caprotti la sentenza della corte di Cassazione che accoglie il ricorso, presentato dalla Coop Estense, in merito alle vicende raccontate dal patron di Esselunga nel libro “Falce e carrello”.
A cura di Enrico Tata
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I giudici riaprono la guerra tra Esselunga e le cooperative ‘rosse'. Arriva a un mese dalla morte di Bernardo Caprotti la sentenza della corte di Cassazione che accoglie il ricorso, presentato dalla Coop Estense, in merito alle vicende raccontate dal patron di Esselunga nel libro "Falce e carrello". Una battaglia lunga una vita, quella di Caprotti, che nel suo testamento ha "ordinato" agli eredi di non vendere mai la sua azienda alle Cooperative. Mario Zucchelli, presidente della Coop Estense, aveva presentato un ricorso contro Caprotti per danni da "concorrenza sleale per denigrazione" proprio per alcuni passi del volume autobiografico scritto dal patron della catena di supermercati.

Secondo la Cassazione i giudici del primo grado e dell'appello avrebbero sbagliato a giudicare il libro come "privo di intento informativo" e solamente come racconto della vita di Caprotti e delle sue riflessioni sul sistema delle coop. Un racconto personale e non un'inchiesta giornalistica, quindi. Questo "errore" avrebbe indotto i giudici  "a prescindere da una verifica puntuale" del rispetto "della forma civile dell'esposizione" e della verità di quanto descritto. Invece, sarebbe stato necessario analizzare meglio passi che descrivono Zucchelli come "un oste imbottito di denaro", una persona che si muove "in uno stagno torbido, fetente" e "tiene Modena al guinzaglio come un cagnolino". Per la Cassazione queste espressioni sarebbero dovute essere indagate per verificarne l'attendibilità. In questo senso, Falce e carrello può essere stato uno strumento per mettere in cattiva luce la Coop Estense agli occhi dei clienti. Ora la causa verrà riaperta davanti alla corte d'Appello e riguarderà gli eredi di Bernardo Caprotti. La Cassazione ha invece respinto i ricorsi di Coop Italia e Coop Adriatica.

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