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Il capo dei vigili di Milano Antonio Barbato lascia dopo essere stato coinvolto in un’indagine

Antonio Barbato, coinvolto in un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano, “sarà destinato ad altro incarico al di fuori della polizia locale”. Lo ha annunciato il sindaco Beppe Sala.
A cura di Enrico Tata
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Salta il comandante dei vigili di Milano. Antonio Barbato, intercettato in un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano, "sarà destinato ad altro incarico al di fuori della polizia locale". Lo ha annunciato il sindaco Beppe Sala dopo aver ascoltato il parere del comitato per la legalità del Comune di Milano, presieduto dall'ex pm Gherardo Colombo. Lo stesso comandante dei guisa avrebbe chiesto il trasferimento. "Mi sono confrontato con il Comandante e mi ha chiesto di essere destinato ad altro incarico all'interno dell'Amministrazione comunale. Apprezzando la sensibilità dimostrata da Barbato e tenendo in considerazione i 35 anni di servizio prestati per Milano, ho chiesto al Direttore Generale del Comune di individuare una nuova collocazione al di fuori della Polizia locale", ha dichiarato il sindaco Sala. Al comando della polizia locale di Milano ci sarà provvisoriamente il vice comandante Paolo Ghirardi.

"Il solo ipotizzare di poter accettare l'ipotesi che una società di security faccia pedinare un proprio collega, con il quale sembra esservi in corso uno scambio di querele, depone in senso avverso alla correttezza che un comandante deve avere": questo è il parere del comitato per la legalità sulla vicenda che riguarda Barbato. Colombo aveva anche spiegato, però, che esula dalle competenze dell'organo "dire se Barbato debba restare al suo posto". Anche se per ricoprire tale incarico servirebbe "il più ampio (se non addirittura, unanime) riconoscimento di una costantemente ineccepibile condotta che, quotidianamente, riaffermi la pubblica autorevolezza della carica e del ruolo".

La vicenda

Il comandante della polizia locale di Milano Antonio Barbato è finito nella bufera assieme al consigliere comunale di maggioranza Franco D'Alfonso (ex assessore al Commercio ed esponente della lista Noi, Milano, a sostegno del sindaco Beppe Sala). I nomi di Barbato e D'Alfonso sono infatti finiti in un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano che lo scorso 15 maggio ha colpito il clan mafioso dei Laudani, portando all'arresto di 15 persone.

Barbato e D'Alfonso non sono indagati

Barbato e D'Alfonso, entrambi non indagati, sarebbero stati tirati in ballo dall'ex sindacalista della Uil Domanico Palmieri, finito in manette a maggio e ritenuto un facilitassero del clan dei Laudani nel Nord Italia. Barbato, secondo le accuse mosse da Palmieri, sarebbe stato al centro di un'offerta di "pedinamento privato" di un suo "nemico" personale. D'Alfonso, invece, secondo Palmieri avrebbe cercato voti in cambio di appalti sull'Idroscalo. Sia il comandante dei ghisa sia l'ex assessore sarebbero stati intercettati da microspie ambientali in occasione di incontri e conversazioni con persone indagate dalla Dda.

L'incontro tra Sala e Rozza

Dopo la bufera da più parti, sia dall'opposizione sia dalla maggioranza a Palazzo Marino, sono arrivate richieste di chiarimenti. Oggi si è tenuto un incontro tra il sindaco Beppe Sala e l'assessore alla Sicurezza Rozza, nel corso del quale si è stabilito che Barbato rimarrà al suo posto, ma che la sua posizione è "sospesa" in attesa di ulteriori chiarimenti sulla vicenda: “Ho appena  incontrato l’assessore alla Sicurezza Carmela Rozza per approfondire le notizie apparse sulla stampa e relative al comandante della Polizia locale di Milano, Antonio Barbato – ha detto il sindaco – Il  Comandante Barbato ha redatto una sua memoria di cui ho preso atto e che ho girato a Gherardo Colombo, presidente del Comitato per la Legalità, la Trasparenza e l’Efficienza amministrativa del Comune di Milano. Mi sembra cioè doveroso fare ulteriori approfondimenti e il Comitato è il soggetto più indicato per avere un corretto quadro della situazione. Solo a valle di tutto ciò sarò in grado di valutare la posizione del Comandante Barbato”.

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