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“Dio mette al centro l’uomo”, gli auguri di Natale del Cardinale Scola

Il vescovo di Milano ha pronunciato gli auguri di buone feste in tre lingue, inglese, spagnolo e italiano, al termine della sua omelia tenuta la scorsa notte in Duomo.
A cura di Enrico Tata
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"Merry Christmas, Feliz Navidad e Buon Natale". Così ha chiuso il suo discorso il cardinale Angelo Scola. Il vescovo di Milano ha pronunciato gli auguri di buone feste in tre lingue, inglese, spagnolo e italiano, al termine della sua omelia tenuta la scorsa notte in Duomo. Una citazione del 1971 di Paolo VI, da poco proclamato Beato.  "Dio, per primo, mette radicalmente al centro l'uomo. E non l'uomo in astratto ma ciascuno di noi è, personalmente, singolarmente preso in considerazione ed abbracciato nella sua intera umanità, nella sua inviolabile dignità, nelle sue relazioni costitutive a cominciare da quelle familiari. Tutto ciò brilla con intensa attrattiva nella santa famiglia di Nazareth che, anche oggi, mantiene tutta la sua benefica attualità". Questo un passaggio dell'omelia di Scola.

"Ma il Natale – ha sottolineato l'arcivescovo – ci rimette di fronte a quel fattore potente, sempre esposto al ‘rischiò, che è la nostra libertà. Pone infatti la libertà di ciascuno davanti alla grande scelta della vita, l'unica veramente decisiva: accogliere o rifiutare di essere salvati, cioè assicurati, liberati dalla fragilità, dal peccato e dal terrore della morte". E poi la conclusione, sempre ripresa dalla messa di mezzanotte del 1971 di Papa Paolo VI: "Questo piccolo Gesù di Bethleem è il punto focale della storia umana: in Lui si concentra ogni cammino umano".

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