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“Code e attese infinite a Expo”. E il turista va dal giudice

Il visitatore, un cittadino romano, sarà assistito dal Codacons nella prima causa e richiesta di risarcimento presentata contro Expo 2015.
A cura di Enrico Tata
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Code e attese di ore e ore per entrare a Expo e nei vari padiglioni. Per accedere a quello del Giappone, qualche visitatore ha dovuto aspettare oltre sette ore. E così un turista romano ha deciso di andare dal giudice e fare causa: “Troppe file, voglio un risarcimento”. Verrà assistito dal Codacons, l’associazione per i diritti dei consumatori. “Codacons ha deciso di assistere in giudizio un cittadino romano che, dopo aver acquistato un regolare biglietto di ingresso ed essersi recato nei giorni scorsi a Expo, ha dovuto rinunciare alla visita interna dei padiglioni a causa delle file smisurate e insostenibili createsi presso la totalità delle strutture che ospitano le bellezze dei vari Paesi", ha spiegato il presidente dell’associazione Carlo Rienzi.

Si tratta, dice, della prima causa contro Expo 2015 e sarà presentata la prossima settimana al giudice di pace di Roma. La richiesta è di "riconoscere il rimborso integrale del costo del biglietto in favore del consumatore, in relazione all'impossibilità materiale di usufruire del servizio acquistato per responsabilità contrattuale attribuibile all'organizzazione dell evento, oltre al risarcimento del danno morale subito". Sul sito del Codacons è presente un modulo per tutti coloro che non sono riusciti a visitare i padiglioni per le file eccessive e che volessero quindi presentare un ricorso al giudice di pace della città dove risiedono.

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