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Chi erano Angelo Rossi e Matteo Fiaccadori, i due ragazzi morti a Mantova

La storia di Angelo Rossi e Matteo Fiaccadori, uniti dalla passione per la musica e da tanti interessi comuni. Il primo aveva da poco scoperto la politica, il secondo era un appassionato chitarrista. Con loro c’era Yessin Rafia, l’unico ad essersi salvato nel tragico schianto notturno a Poggio Rusco (Mantova).
A cura di Redazione Milano
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Angelo Rossi (a sinistra) e Matteo Fiaccadori (primo a destra), i due ragazzi morti ieri sera (Facebook)
Angelo Rossi (a sinistra) e Matteo Fiaccadori (primo a destra), i due ragazzi morti ieri sera (Facebook)

Angelo e Matteo. Vent'anni appena, vent'anni finiti in una curva, a bordo d'un'auto, in un fosso. Con loro Yessin, l'unico superstite di una tragedia che ha sconvolto un piccolo centro del Mantovano. Sogni, speranze, passioni: i tre amici figli d'operai, coinvolti nell'incidente stradale che ieri sera nei pressi di Dragoncello, frazione del comune di Poggio Rusco, è costato la vita a due di loro, erano legati da vari interessi. Angelo Rossi, studente di Filosofia a Ferrara, era alla guida ed è spirato sul colpo. Aveva scoperto la politica l'anno scorso quando fu scelto dal Partito democratico come candidato sindaco a Quistello. Non riuscì a conquistare la poltrona ma un seggio da consigliere all'opposizione.

Matteo Fiaccadori, 21 anni a settembre, capelli lunghi da rocker, chitarrista appassionato, si trovava sul sedile posteriore, è stato trasportato in eliambulanza all'ospedale di Brescia dove è morto poco dopo essere giunto al pronto soccorso. Faceva parte del gruppo ‘Silenzio profondo' con cui si esibiva in molti locali della provincia di Mantova.

Con loro due c'era anche Yessin Rafia, 21 anni, operaio originario del Marocco, che è l'unico ad essersi salvato: è all'ospedale di Mantova ma non in pericolo di vita. In segno di lutto l'amministrazione comunale ha deciso di confermare per il 1 Maggio solo una cerimonia per la deposizione di una corona al monumento dedicato alla prima lega contadina. Al momento dell'incidente sulla zona pioveva a dirotto e la strada, tortuosa e piena di curve, era particolarmente sdrucciolevole.

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