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Bestie di Satana, Andrea Volpe è libero: uccise tre ragazzi e spinse al suicidio un quarto

Dopo 16 anni trascorsi in carcere è tornato libero Andrea Volpe, da tutti considerato il leader delle “Bestie di Satana”, gruppo di giovani satanisti che tra la fine degli anni 90 e gli inizi del 2000 agirono tra Varese e Milano compiendo tre omicidi e spingendo al suicidio un giovane. Volpe, ora 44enne, ha finito di scontare la sua pena nel carcere di Ferrara ed è tornato a casa dove inizierà il suo percorso di reinserimento nella società al termine della quarantena.
A cura di Chiara Ammendola
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Andrea Volpe è tornato libero. Dopo aver trascorso 16 anni in carcere uno dei membri delle "Bestie di Satana" autori di tre omicidi e di un istigazione al suicidio più di vent'anni fa, ha lasciato il carcere di Ferrara dove ha scontato la sua pena ed è tornato a casa. Volpe, da tutti considerato il leader del gruppo satanista, fu processato nel 2005 con rito abbreviato e condannato per gli omicidi di Fabio Tollis e Chiara Marino, seviziati e uccisi nei boschi di Somma Lombardo nel gennaio del 1998, quello di Mariangela Pezzotta, uccisa il 24 gennaio 2004 e l'istigazione al suicidio di Andrea Bontade, sempre nel 1998: è qui che furono ritrovati anni dopo i corpi dei due adolescenti di cui si erano perse le tracce.

Il leader del gruppo satanista fu condannato a 20 anni di carcere

Con lui presero parte a quegli omicidi anche Paolo Leoni, Nicola Sapone, Marco Zampollo, Pietro Guerrieri, Eros Monterosso, Mario Maccione e Massimino Magni. Insieme facevano parte delle cosiddette "Bestie di Satana", gruppo di giovani accusati di omicidi e istigazioni al suicidio sul finire degli anni ‘90, inizio anni 2000, tra le province di Varese e Milano. Fu grazie alle rivelazioni di Volpe che le Bestie di Satana furono tutte catturate e le condanne per gli omicidi e l'istigazione al suicidio furono pesanti: Volpe fu condannato a 20 anni per aver collaborato con la giustizia (fu lui il primo a cadere e a raccontare tutto agli inquirenti) poi passati a 16. Tre anni fa è tornata libera l'allora fidanzata di Volpe, Elisabetta Ballarin. Ora che ha finito di pagare il suo debito con la giustizia Andrea Volpe, che ora ha 44 anni, ha abbandonato l'adorazione di Satana e si è invece avvicinato alla Chiesa Evangelica: abbandonato il carcere di Ferrara lo scorso 16 marzo è tornato a casa e al termine della quarantena, cercherà un lavoro che gli permetta di ricostruire la vita.

Solo a inizio gennaio il padre di una delle vittime, Fabio Tollis, aveva ricordato il figlio e gli altri giovani uccisi dalle Bestie di Satana su Facebook: "Il 4 giugno 2004, esattamente 6 anni e 4 mesi dopo la scomparsa di mio figlio, il sottoscritto in stretta collaborazione con la procura di Busto Arsizio, nella persona del Sostituto Procuratore dott. Tiziano Masini, con la collaborazione del comando carabinieri di Somma Lombardo, e il comando carabinieri di Varese, vengono a capo di uno dei più crudeli, feroci, e impietosi della storia del crimine. Fabio e Chiara erano stati massacrati e seppelliti nel parco del Ticino a Somma Lombardo – si legge nel post firmato da Michele Tollis – a ideare, premeditare, eseguire, occultare, e depistare con comportamento omertoso, un Branco di scellerati deviati mentali denominati le Bestie di Satana, che in concorso tra di loro risulteranno i responsabili di tale scempio. […] Risulteranno responsabili di altri due efferati delitti: il suicidio indotto di Andrea Bontade, e l'impietoso ulteriore massacro di Mariangela Pezzotta. […] Il sottoscritto ha stilato questo Post affinché nessuno dimentichi Fabio, Chiara, Mariangela e Andrea Bontade".

La notizia della liberazione è stata accolta con sofferenza da Silvio Pezzotta, padre di Mariangela, la ragazza uccisa da Volpe nel gennaio del 2004: "Io non lo sapevo neanche: la Legge dice così, lo accetto. Volpe spero di non vederlo mai davanti a voi. Mi dite che sono una persona buona, ma oggi non mi sento così. Elisabetta Ballarin invece l’ho sempre trattata come una diciassettenne, che ha avuto la sfortuna di innamorarsi della persona sbagliata e ha pagato quel giorno".

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