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Amianto in Pirelli: tutti assolti gli imputati nel processo bis. Protestano i familiari

Sono stati tutti assolti i 9 ex manager di Pirelli coinvolti nel così detto processo “amianto bis”, sulla morte di 28 casi di operai che avevano lavorato negli impianti di viale Sarca e via Ripamonti a Milano. Proteste in aula dei familiari delle vittime.
A cura di Valerio Renzi
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Sono stati tutti assolti i 9 ex manager di Pirelli coinvolti nel così detto processo "amianto bis", sulla morte di 28 casi di operai che avevano lavorato negli impianti di viale Sarca e via Ripamonti a Milano, tra gli anni Settanta e Ottanta. Secondo l'accusa i lavoratori sarebbero morti o subito gravi lesioni, provocate da forme tumorali dovute alle presunte fibre di amianto presenti in fabbrica.

L'accusa era quella di omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime. Tra gli imputati figuravano anche Ludovico Grandi, ex ad di Pirelli fino al 1984,  Piero Giorgio Serra (ex presidente dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e Guido Veronesi, fratello del più noto oncologo Umberto. La sentenza è stata emessa – tra le proteste dei familiari delle vittime – dal giudice della Quinta Sezione Penale del Tribunale di Milano, Anna Maria Gatto.

Il pm Maurizio Ascione aveva chiesto 6 condanne e 3 assoluzioni, mentre il giudice ha deciso un'associazione in formula piena perché "il fatto non sussiste" o "perché il fatto non commette reato". Secondo l'accusa gli ex manager non avrebbero messo in atto le "procedure di controllo, pianificazione e gestione", per scongiurare "il rischio Amianto".

In aula il ‘Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio', costituitosi parte civile, ha commenta in maniera durissima la sentenza: "Una decisione antioperaia gravissima perché ha sancito l'impunità per i responsabili della morte di 28 lavoratori". "Il nostro Comitato – si legge nella nota – dopo le proteste in aula alla lettura della sentenza, ha sfilato per i corridoi del Palazzo dell'ingiustizia con due striscioni, uno che recitava ‘gli operai sono stati uccisi due volte: dai padroni e dai giudici', e un altro che ricordava ‘le vittime del profitto".

Dura anche la Cgil, con una nota del segretario generale della Cgil di Milano Massimo Bonini: "Non si rende giustizia alle famiglie delle Lavoratrici e dei Lavoratori coinvolti, aprendo scenari inquietanti rispetto alle responsabilita' dei gruppi dirigenti nella tutela della salute dei propri dipendenti". "La Camera del Lavoro di Milano e la Filctem – conclude la Bonini – annunciano fin da ora che verra' valutata l'ipotesi del ricorso insieme ai propri legali dopo il deposito delle motivazioni della sentenza. Come nel caso del processo Eternit di Torino, ancora una volta a pagare sono i Lavoratori oggi uccisi per la seconda volta".

"La sentenza che assolve i dirigenti Pirelli purtroppo prosegue la serie di pronunciamenti analoghi, che fanno sì che le migliaia di vittime di mesotelioma ed altre patologie Amianto-correlate entrino nella contabilità di una strage priva di colpevoli. Eppure la pericolosità dell'Amianto era ben nota già dagli anni '70", così invece la Legambiente Lombardia in una nota

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