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Un anno fa la morte di Domenico Maurantonio, i genitori: “Vogliamo la verità”

Domani, 10 maggio, ricorre l’anniversario della morte di Domenico Maurantonio, il 19enne padovano precipitato da un hotel a nord di Milano mentre era in gita con i suoi compagni di classe. A un anno dalla morte l’inchiesta è ancora aperta. Per i genitori di Domenico sulla vicenda non è ancora stata raccontata la verità.
A cura di Francesco Loiacono
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Il 10 maggio dell'anno scorso Domenico Maurantonio, 19enne padovano in gita a Milano con i suoi compagni di classe, veniva trovato morto ai piedi di una scala antincendio di un hotel di Bruzzano, a nord di Milano. Da quell'episodio nacque un vero e proprio caso che appassionò, commosse e divise l'opinione pubblica. Sulla morte di Domenico la magistratura non ha ancora detto l'ultima parola. Un'inchiesta resta aperta presso la procura di Milano: se ne occupano i pubblici ministeri Giancarla Serafini e Alberto Nobili, che avranno ancora due mesi di tempo per condurre le proprie indagini prima dell'archiviazione.

A breve saranno presentati i risultati delle indagini difensive

L'attività degli inquirenti va avanti, spinta soprattutto dalle iniziative del legale della famiglia Maurantonio, Eraldo Stefani. I genitori di Domenico non si rassegnano davanti a quella che sembra al momento l'ipotesi più probabile sul decesso di Domenico: il ragazzo sarebbe precipitato da solo dal davanzale della finestra al quinto piano dell'hotel Da Vinci, probabilmente in seguito a un malore. Nei prossimi giorni ci sarà probabilmente l'ultimo atto delle indagini: la consegna, da parte di Stefani, dei risultati delle indagini difensive e delle relazioni tecniche dei consulenti di parte. Finora, da quanto emerso, non avrebbero però portato prove sufficienti a suffragare la tesi del legale: e cioè che quando Domenico è morto altre persone fossero con lui.

I genitori di Domenico: "Non ci è stata raccontata la verità"

"Sulla morte di Domenico non ci è ancora stata raccontata la verità", hanno affermato i genitori di Domenico a una persona a loro vicina, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica. Una frase da cui traspare la determinazione di una mamma e di un papà nel voler sapere esattamente cosa accadde al loro figlio, partito per una gita assieme ai suoi compagni del liceo scientifico Nievo di Padova e mai più tornato. Proprio i compagni di classe di Domenico si ritrovarono ingiustamente al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica, accusati di omertà perché non seppero ricostruire quanto avvenne al loro compagno. Domani, martedì 10 maggio, a un anno di distanza, la scuola di Domenico osserverà un momento di raccoglimento per ricordarlo. La mamma del ragazzo, Antonia Comin, parteciperà invece a una Messa in memoria di suo figlio. Nelle sue preghiere, sicuramente, solo una richiesta: conoscere la verità sulla morte di Domenico.

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