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Timbrava il cartellino in Comune e andava a mungere le mucche: 55enne ai domiciliari

Tre impiegati del Comune di Paderno Dugnano, in provincia di Milano, sono stati denunciati con le accuse di truffa, falso e peculato. I tre timbravano il cartellino e poi uscivano. Uno, un 55enne, andava a controllare un suo allevamento di bovini: ora è ai domiciliari. Per gli altri due “furbetti” disposto l’obbligo di firma.
A cura di Francesco Loiacono
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Nel gergo giornalistico passano spesso per "furbetti del cartellino". Ma andrebbero forse definiti per quello che fanno: truffare lo Stato e gli enti locali. È il caso che dei tre dipendenti del Comune di Paderno Dugnano, nel Milanese, che timbravano il cartellino ogni mattina e poi lasciavano il proprio posto di lavoro per immergersi in faccende private di altro tipo. Uno, un operaio 40enne, andava tranquillamente al bar dove passava ore a leggersi i giornali e bersi il caffè. Un suo collega coetaneo andava a controllare l'avanzamento dei lavori di ristrutturazione di un appartamento, quasi ne fosse il supervisore. E un altro – il caso forse più eclatante – dopo aver timbrato lasciava il Comune a bordo di un'auto (anch'essa comunale, dunque di servizio) e si recava in un allevamento di bufale e bovini che aveva messo su a pochi chilometri dal municipio.

Per altri due dipendenti assenteisti disposto l'obbligo di firma

Per l'impiegato-allevatore, un 55enne, il giudice per le indagini preliminari di Monza ha disposto gli arresti domiciliari. I due 40enni assenteisti invece avranno l'obbligo di firma. Tutti sono indagati a vario titolo di truffa ai danni di un ente locale, falso in attestazione sula presenza in servizio e peculato. Le indagini sono partite sei mesi fa dopo una segnalazione degli stessi colleghi dei tre dipendenti assenteisti. La polizia locale di Paderno Dugnano ha documentato, anche con video, le prolungate assenze dei tre, scoprendone anche i motivi, non senza sorprese. I "furbetti", adesso, dovranno rendere conto delle proprie azioni davanti alla giustizia.

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