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Sciopero trasporti Milano, fallisce l’ultima mediazione: mezzi fermi mercoledì 5 aprile

Clima infuocato attorno al futuro del trasporto pubblico locale a Milano. Per mercoledì 5 aprile confermato lo sciopero per quattro ore delle maggiori sigle sindacali. Mezzi fermi dalle 8.45 alle 12.45: si prevedono grossi disagi per via delle tante manifestazioni della “Milano design week”, col Salone del mobile e il Fuorisalone.
A cura di Francesco Loiacono
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Non c'è stato un accordo in extremis. E non sarà usato neanche lo strumento della precettazione, utilizzato più volte durante l'Expo. Lo sciopero dei mezzi pubblici colpirà quindi Milano mercoledì 5 aprile dalle 8.45 alle 12.45, nel pieno della "Milano design week", con il Salone del mobile e il Fuorisalone. I disagi, assicurano i sindacati, saranno concentrati nella fascia indicata. Non ci saranno dunque blocchi selvaggi all'infuori dell'orario indicato. E i promotori dell'agitazione – Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Faisa Cisal, Orsa e Sama – oggi hanno distribuito una lettera aperta ai cittadini spiegando che lo sciopero è stato deciso non "contro la città", ma per la città e per salvaguardarne il suo servizio di trasporto pubblico: "Siamo coscienti che scioperare nei servizi di trasporto significa arrecare un disservizio a tutti i lavoratori e ai cittadini che utilizzano i mezzi pubblici. Se siamo arrivati a questo punto non è per rivendicare un aumento salariale ma perché viene messa in discussione la qualità del servizio oggi garantito da Atm sul nostro territorio".

I motivi dello sciopero

I sindacati protestano contro la delibera che lo scorso febbraio ha avviato l'iter per lo spacchettamento di Atm tra la parte relativa ai trasporti veri e propri e i servizi aggiuntivi come il bike sharing e i parcheggi. Uno spacchettamento che secondo i lavoratori andrà a discapito della qualità del servizio. E che, ma queste sono valutazioni in salotti diversi, aprirebbe la strada all'ingresso delle Fs nel trasporto pubblico milanese, già iniziato con l'acquisto di alcune quote della società M5. Da Palazzo Marino, per voce dell'assessore alla Mobilità Marco Granelli, spiegano invece che la delibera è "un atto dovuto", che serve tra l'altro per concedere la proroga di un anno ad Atm e che non preclude alcuna strada, inclusa quella – chiesta dal Movimento 5 stelle e dai lavoratori – di un affidamento "in house" ad Atm del servizio di trasporto pubblico, senza passare per la gara pubblica. Eventualità che era stata prospettata anche dal sindaco Beppe Sala, ma che per ora resta solo una voce.

Di concreto, di scritto, non c'è niente. Ed è questo che ha spinto le rappresentanze dei lavoratori, ieri in presidio davanti a Palazzo Marino – con magliette con la scritta: "Sì alla cotoletta alla milanese, no allo spezzatino" – a confermare lo sciopero. All'interno dell'azienda Atm, che da poco ha visto l'avvicendamento dei suoi vertici, il clima è "incendiario", secondo il segretario della Camera del lavoro, Massimo Bonini. Anche per questo Palazzo Marino ha chiesto al prefetto Luciana Lamorgese di non ricorrere alla precettazione, come era pronta a fare, per non esasperare ulteriormente gli animi.

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