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Provano a truffare un 80enne con il trucco dello specchietto: due arresti

Tre truffatori sono stati bloccati dai carabinieri a Bareggio, vicino Milano. Hanno provato a raggirare un anziano 80enne fingendo di aver subito dei danni allo specchietto della loro auto. Due uomini di 21 e 30 anni, entrambi pregiudicati, sono stati arrestati. Una 23enne incinta e con un bimbo di 2 anni al seguito, è stata invece denunciata a piede libero.
A cura di Francesco Loiacono
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Hanno provato a raggirare un anziano 80enne, utilizzando un vecchio trucco: fingere di aver subito dei danni allo specchietto della loro auto. Fortunatamente tre truffatori sono stati bloccati dai carabinieri a Bareggio, vicino Milano. Per due di loro, un 21enne e 30enne entrambi già noti alla giustizia, sono scattate le manette. Una pregiudicata 23enne, incinta e con un bimbo di 2 anni al seguito, è stata invece denunciata a piede libero.

I tre avevano agganciato un anziano automobilista sostenendo di aver subito un danno durante una manovra maldestra dell’uomo al volante. Per rendere più credibile il raggiro, mentre uno dei truffatori distraeva la vittima i complici hanno tracciato alcune strisce nere sulla carrozzeria della sua utilitaria, una Seicento rossa. A quel punto il pensionato, convinto dai malviventi della propria responsabilità, si è recato subito presso l’ufficio postale per prelevare 1.400 euro coi quali risarcire il danno. L’insolita operazione ha però insospettito un attento impiegato, che ha immediatamente segnalato la circostanza ai carabinieri.

I militari sono così finalmente riusciti a rintracciare e bloccare i truffatori, impedendo la consegna del denaro. La perquisizione della loro vettura ha permesso di ritrovare e sequestrare una coppia di specchietti retrovisori nuovi, che sarebbero serviti per sostituire quelli in uso, di colore diverso e già danneggiati per rendere credibile il raggiro. La loro sostituzione avrebbe reso difficile per i carabinieri risalire alla vettura usata per compiere la truffa.

Tra gli altri oggetti sequestrati nell'auto anche una scrittura privata che attestava il sinistro e la riscossione del risarcimento e un gran numero di bulloni, da lanciare contro le altre vetture per simulare altri incidenti e truffare altri ignari automobilisti.

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