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Prima della Scala, contestazione dei centri sociali: la polizia carica e manganella

Circa una cinquantina di manifestanti hanno provato a forzare il blocco della polizia, che ha risposto con cariche e manganellate.
A cura di Redazione Milano
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Come ampiamente preannunciato negli ultimi giorni, non sono mancati scontri e momenti di tensione durante le manifestazioni organizzate per “contestare” la Prima della Scala, in programma questa sera a Milano. Verso le 17, infatti, un gruppetto di attivisti, composto in gran parte da aderenti ai centri sociali, a provato a forzare il blocco delle forze dell’ordine, che da ore presidiavano in massa le strade adiacenti al teatro cittadino. Lo spiegamento di forze da parte della polizia è imponente (si calcola che siano un migliaio gli agenti complessivamente impegnati per il mantenimento dell’ordine pubblico) e la scelta è stata quella di rispondere con durezza ai tentativi di entrare oltre il doppio cordone di transenne (tra teatro e Palazzo Marino).

Sono dunque state effettuate diverse cariche di alleggerimento e gli agenti hanno risposto con manganellate e lacrimogeni al lancio di qualche petardo da parte dei manifestanti: negli scontri due attivisti hanno riportato lievi ferite. Mentre scriviamo resta comunque alta la tensione, con i manifestanti che stanno attendendo l'arrivo degli "ospiti" istituzionali (è prevista la presenza del ministro Franceschini, mentre non ci sarà il Presidente del Consiglio Matteo Renzi) e non è da escludersi un nuovo tentativo di forzare il blocco. Intanto all'esterno del teatro la gente si è accalcata intorno ai maxischermi, tra il fumo dei lacrimogeni ed i cori di protesta da parte dei manifestanti.

Nel frattempo, all'interno del teatro cresce l'attesa per la messa in scena del Fidelio: una rappresentazione monumentale che vedrà all'opera 65 professori d’orchestra, 94 coristi, 32 comparse e che ha richiesto mesi e mesi di preparazione ed uno sforzo senza precedenti per quel che concerne la scenografia. Il tutto coincide con l'ultima direzione di Daniel Barenboim, che a fine mese lascerà la Scala.

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