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Pozzo d’Adda, al via il processo per l’omicidio di Charlotte: l’ex compagno rischia l’ergastolo

È iniziato il processo nei confronti di Carmelo Fiore, accusato di omicidio aggravato per la morte dell’ex compagna 26enne Charlotte Yapi Akassi, uccisa lo scorso 24 settembre a Pozzo d’Adda, nel Milanese. Sarà un processo breve, senza testimoni: l’imputato punta all’ottenimento delle attenuanti per evitare l’ergastolo e ha optato insieme ai suoi legali di essere sottoposto a una perizia psichiatrica.
A cura di Luca Giovannoni
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(Foto Charlotte Yapi Akassi)
(Foto Charlotte Yapi Akassi)

Nessun testimone in aula durante il processo relativo all'omicidio di Charlotte Yapi Akassi, la ragazza di origini ivoriane strangolata e uccisa lo scorso 24 settembre a Pozzo d'Adda, in provincia di Milano. Carmelo Fiore, l'ex compagno della 26enne che è accusato di omicidio aggravato, ha chiesto insieme al suo legale di essere sottoposto a una perizia psichiatrica dando al contempo l'ok per acquisire tutti gli atti del fascicolo della Procura. Si tratterà quindi di un processo rapido, visto che l'imputato ha deciso di velocizzare i tempi dando, tramite il suo difensore, il benestare all'ingresso con "rilevanza probatoria" di tutti gli atti del pubblico ministero Maura Ripamonti. Non ci saranno testimoni dunque, ma agli atti finiranno le dichiarazioni rese agli inquirenti e gli altri documenti prodotti finora. Si tratta di una strategia difensiva, una decisione che punta all'ottenimento delle attenuanti, considerando che erano ormai scaduti i termini per richiedere il rito abbreviato che prevede la riduzione di un terzo della pena in caso di condanna.

Le continue liti e poi la tragedia

Carmelo Fiore e Charlotte Yapi Akassi avevano iniziato la loro rapporto sentimentale dopo la fine di altre relazioni con figli, ma tra loro le cose si erano incrinate già molto prima di quel fatidico 24 settembre. Tanti i litigi e le discussioni tra i due. Una settimana prima di morire Charlotte aveva invocato l'intervento dei carabinieri in seguito all'ennesima violenza da parte del compagno, senza però poi sporgere denuncia. Ora il 45enne, che rischia l'ergastolo dopo aver ammesso di avere ammazzato Charlotte, per evitare la massima pena ha optato con il suo legale di far acquisire dai giudici le dichiarazioni rese nelle indagini e tutte la carte dell’inchiesta. Dopo la prima udienza celebrata ieri, il prossimo step sarà l'udienza fissata per il 17 febbraio, in cui l'uomo dovrà essere ascoltato dai giudici nel corso di un interrogatorio in aula.

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