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Monza, grasso sul muretto per allontanare i ragazzi

Il gesto, il cui autore è ignoto, si ripete ogni sera da oltre un mese per tenere lontani i disturbatori dal ponte di via Bergamo, nel centro città. “Vittime”, pantaloni e abiti di giovani nottambuli. E c’è chi protesta: “Atto vandalico”.
A cura di Francesco Loiacono
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Gli amanti della vita notturna di Monza sono avvisati. Da oltre un mese, un ignoto cittadino cosparge con del grasso il muretto sul ponte di via Bergamo, in centro. Una soluzione sicuramente ingegnosa, ma non priva di conseguenze, per tenere lontani tutti quelli che la sera tardi non hanno proprio voglia di tornare a casa e preferiscono continuare a chiacchierare e divertirsi con gli amici. Da molto tempo sul basso muretto in pietra, punto d’osservazione privilegiato per chi vuol vedere il fiume Lambro e luogo di ritrovo per molti giovani, compare durante la sera di una larga striscia di grasso. Chiunque si appoggi al muretto si ritrova con una brutta sorpresa: jeans, borse e abiti macchiati, o anche semplicemente mani sporche e unte. Le segnalazioni delle “vittime” si sono fatte sempre più numerose, tanto da indurre la Polizia locale a posizionare, la scorsa settimana, un nastro di plastica vicino al muretto per avvertire del rischio tutti i passanti.

Che si tratti del gesto di un cittadino “esasperato” dagli schiamazzi notturni, o della bravata di un buontempone, l’episodio ha finito con lo scatenare numerose polemiche. I ristoratori e i commercianti vicino a via Bergamo parlano di “vero atto vandalico”, perché a loro dire il grasso sul muretto colpisce in maniera indiscriminata non solo chi disturba alzando la voce a tarda ora, ma anche i comuni clienti di bar e ristoranti o i semplici passanti. In zona, fanno notare i commercianti, scarseggiano panchine su cui potersi riposare o fermarsi per fumare una sigaretta, motivo per cui il basso muretto sul ponte diventa un luogo appetibile da chi cerca un po’ di tranquillità. Il gesto dell’ignoto “untore” rischia così di allontanare non solo gli ospiti indesiderati e fastidiosi, ma anche i potenziali clienti delle attività della zona. Senza contare il danno economico per tutti quelli che si ritrovano con abiti o pantaloni costosi rovinati, spesso in maniera irreversibile, dal grasso.

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