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Milano, ancora puzza di bruciato dopo l’incendio. Il Comune: “Tenete chiuse le finestre”

Milano continua ad essere ostaggio della puzza di plastica e gomma bruciate anche tre giorni dopo l’incendio al deposito di rifiuti in via Chiasserini, zona Bovisasca. Il rogo, su cui indaga la magistratura, non è ancora stato completamente spento. Secondo l’Arpa non ci sono rischi per la popolazione, anche se il Comune invita i residenti delle zone in cui si avverte la puzza di bruciato (arrivata anche in centro) a tenere chiuse le finestre.
A cura di Francesco Loiacono
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Il deposito di rifiuti andato in fiamme (Foto: Comune di Milano)
Il deposito di rifiuti andato in fiamme (Foto: Comune di Milano)

A tre giorni dall'incendio al deposito di rifiuti in via Chiasserini, zona Bovisasca, Milano continua ad essere ostaggio della puzza di plastica e gomma bruciate. La situazione non sembra essere migliorata neppure oggi, mercoledì 17 ottobre. Il vento, che continua a cambiare direzione, ha portato nuovamente l'odore delle sostanze bruciate nel rogo (che non è ancora stato del tutto spento: sono in corso le operazioni di smassamento dei rifiuti) nelle zone residenziali della città, in particolare verso Pagano, corso Vercelli, il quartiere Fiera, ma anche nelle zone più centrali come piazza Duomo. Continuano ad arrivare le segnalazioni di cittadini preoccupati, che lamentano oltre al cattivo odore anche bruciori agli occhi e problemi alla gola. L'Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) ha comunque escluso che vi possano essere problemi di salute dovuti al fumo: non sono state rilevate criticità rispetto alle sostanze più pericolose come monossido di carbonio, ammoniaca, acido solfidrico, mentre il monitoraggio dei microinquinanti proseguirà per tutta la durata dell'incendio. Per i risultati precisi del primo campione prelevato nell'area del rogo, in ogni caso, bisognerà attendere almeno la mattina di domani: il metodo adottato in questi casi prevede infatti un tempo minimo di 72 ore.

Nonostante le rassicurazioni, il Comune conferma i provvedimenti presi nell'immediatezza dell'incendio: per tutto il territorio della città laddove si sente odore acre di fumo, l’invito è di tenere chiuse le finestre di abitazioni e luoghi di studio o lavoro, ridurre all’indispensabile le attività svolte all’esterno e lavare accuratamente frutta e verdura che fosse rimasta esposta ai fumi. Resta sempre attivo il coordinamento operativo e decisionale tra Regione, Città metropolitana, Comune, Arpa, Agenzia per la tutela della salute, vigili del fuoco e protezione civile attivato lunedì pomeriggio, così come prosegue naturalmente l'inchiesta della magistratura sull'incendio, divampato appena tre giorni dopo un sopralluogo che aveva rilevato come all'interno della ditta Ipb, a cui le autorizzazioni per stoccare rifiuti erano state sospese, fossero in realtà stoccati 16mila metri cubi di rifiuti di varia natura.

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