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Festival di Sanremo 2019

Mahmood, i parenti del vincitore di Sanremo: “Ancora non ci crediamo, gli chiederemo l’autografo”

C’è ancora incredulità a Gratosoglio, periferia di Milano dove è nato e cresciuto Mahmood, il vincitore del 69esimo Festival di Sanremo: “Non ce lo aspettavamo assolutamente – dicono un cugino e una zia del ragazzo a Fanpage.it – Abbiamo reagito in modo clamoroso, ci siamo riuniti tutti in famiglia. Ancora adesso non ci crediamo: quando tornerà – dicono sorridendo – gli chiederemo l’autografo e il rimborso per averlo votato”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il cugino e la zia di Mahmood (Fanpage.it)
Il cugino e la zia di Mahmood (Fanpage.it)
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A Gratosoglio, periferia Sud di Milano, ancora non ci credono. Nemmeno la zia e il cugino di Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, riescono a realizzare che il "ragazzo" abbia vinto la 69esima edizione del Festival di Sanremo. Francesco Frau e Anna Lampis lavorano in un bar tabacchi della zona dove il 26enne è nato da papà egiziano e mamma italiana: "Ma di egiziano non ha niente – dice la zia del cantante – il padre è andato via quando lui era piccolissimo". Un trauma che Mahmood ha messo in musica e che è al centro del brano "Soldi" che gli ha permesso di vincere il Festival: "Un messaggio molto forte verso il padre e per tutti quelli che abbandonano i figli in tenera età", dicono cugino e zia del ragazzo ai microfoni di Fanpage.it che è andato a trovarli nel quartiere periferico della città. La zia spiega: "So decifrare bene la frase ‘beve champagne durante il Ramadan': è uno che predica bene e razzola male. Il padre veniva e andava: non è mai stato fermo da nessuna parte e lui ha avuto un rapporto un po' tribolato col padre".

Ha preso mille porte in faccia ma non ha mai mollato

La vittoria al Festival è stata del tutto inattesa: "Non ce lo aspettavamo assolutamente – dice il cugino – abbiamo reagito in modo clamoroso, ci siamo riuniti tutti in famiglia. Ancora adesso non ci crediamo". Francesco racconta poi qualche lato più intimo del cugino: "È un ragazzo molto simpatico e solare, molto umile. Siamo cresciuti tutti assieme perché fino a qualche anno fa abitavamo nello stesso condominio. Ancora adesso quando ci vediamo è sempre festa". La passione per la musica di Mahmood è nata verso i 10-12 anni: "Ha iniziato da Musicopoli (una scuola di musica del quartiere che si trova in via Boifava, ndr), ha fatto tutti i casting, mille volte ha preso porte in faccia ma non ha mai mollato". Già prima di vincere Sanremo Mahmood era diventato in qualche modo famoso, con la partecipazione a X Factor e la vittoria a Sanremo giovani: "Ma quando ha iniziato ad avere successo non è mai cambiato, è sempre stato disponibile e c'è sempre stato", sottolinea il cugino, mentre la zia aggiunge che "è proprio presente nella famiglia, se non c'è si sente".

Adesso che ha vinto Sanremo cosa diranno i suoi parenti a Mahmood quando lo vedranno? "Gli chiederemo l'autografo – dice il cugino – e poi andremo insieme al cinema come sempre". Mentre la zia aggiunge ridendo: "E gli chiederemo il rimborso per averlo votato". "Ti vogliamo un sacco bene, non vediamo l'ora di rivederti", concludono i due. Un sentimento condiviso da tutto il quartiere, una zona che Mahmood non ha mai abbandonato e che lui ha portato alla ribalta nazionale, come ha detto il sindaco Sala: "Con te ha vinto Gratosoglio, Milano e l’Italia".

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