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Le Cinque giornate di Milano: oggi l’anniversario dell’insurrezione

Milano festeggia l’anniversario dell’insurrezione che portò alla momentanea liberazione dagli austriaci: le “Cinque giornate di Milano”, che si svolsero tra il 18 e il 22 marzo del 1848. Il ricordo di quell’insurrezione resta vivo nella storia e nella memoria di Milano: nei luoghi, negli aneddoti nell’animo fiero e indipendente che caratterizza un po’ tutti i milanesi di nascita e di adozione.
A cura di Francesco Loiacono
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Le 5 giornate di Milano, acquerello di Felice Donghi (Foto da Wikipedia)
Le 5 giornate di Milano, acquerello di Felice Donghi (Foto da Wikipedia)

Milano celebra l'anniversario di una delle insurrezioni simbolo del Risorgimento. Il 18 marzo del 1848 iniziavano infatti le "Cinque giornate di Milano", un moto popolare che portò alla temporanea liberazione della città dalla dominazione austriaca. I milanesi, agli ordini tra gli altri di Carlo Cattaneo, Gabrio Casati e Cesare Correnti, approfittando di una contemporanea rivolta a Vienna diedero vita a una protesta che, nata pacifica in piazza dei Mercanti, ben presto si trasformò in una vera e propria insurrezione. Una battaglia strada per strada, con le barricate, le armi improvvisate (con fucili reperiti nei musei) e i gesti simbolici, come il Tricolore sventolato dal tetto del Duomo "liberato".

Le Cinque giornate restano impresse nelle storie e nella memoria di Milano

L'esercito austriaco, guidato dal maresciallo Radetzky, fu costretto ad asserragliarsi all'interno del Castello Sforzesco. Da lì poi si riorganizzò, anche come numero di uomini (arrivando alla fine a contare su circa 18mila soldati), ma nel giro di cinque giorni fu costretto a capitolare e Milano potè festeggiare il suo governo provvisorio. Fu una gioia effimera: l'intervento dell'esercito piemontese, che diede vita di fatto alla prima guerra d'Indipendenza, si concluse alla fine con la sconfitta e, il 6 agosto, gli austriaci rientrarono a Milano. Ma il ricordo delle "Cinque giornate" resta comunque vivo nella storia e nella memoria di Milano: nei luoghi, negli aneddoti (come la campana del Broletto che suonò per tutte e cinque le giornate fino a spezzarsi) e, in fondo, nell'animo fiero e indipendente che caratterizza un po' tutti i milanesi di nascita e di adozione.

Il monumento in onore dei caduti

Al centro di piazza Cinque giornate si erge il monumento che ricorda i caduti milanesi durante l'insurrezione. Ideato dallo scultore Giuseppe Grandi, si trova nel luogo in cui il popolo milanese riuscì a vincere la resistenza degli austriaci nella quinta e ultima giornata dei moti. Sotto la base del monumento si trova l'ossario dei caduti delle Cinque giornate, mentre i nomi dei caduti sono riportati in bronzo sull'obelisco sovrastante. La scultura alla base dell'obelisco è un'allegoria dell'insurrezione: vi sono rappresentate cinque donne, che impersonificano le cinque giornate di combattimenti, un leone simbolo del popolo che si ribella e l'aquila, simbolo dell'impero austro-ungarico.

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