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Le ceneri di Dj Fabo disperse nel mare di Goa: l’ultimo saluto della compagna e degli amici

Le ultime volontà di Fabiano Antoniani, dj Fabo, sono state rispettate. Le ceneri del 40enne milanese, morto in Svizzera dopo aver scelto il suicidio assistito, sono state disperse a Goa, nell’Oceano Indiano, dalla compagna Valeria Imbrogno e dai suoi amici. Intanto sabato 8 aprile l’associazione Luca Coscioni organizza una mobilitazione ia Milano e in altre città italiane per l’approvazione di una legge sul testamento biologico.
A cura di Francesco Loiacono
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Sono state disperse al tramonto, sulla spiaggia di Goa, le ceneri di Dj Fabo. La sua compagna Valeria Imbrogno e gli amici del dj milanese, morto in una clinica Svizzera lo scorso 27 febbraio dopo aver scelto il suicidio assistito, hanno allestito sulla spiaggia della località indiana, dove Fabo aveva vissuto per alcuni anni, un altarino con foto di momenti felici della sua vita. Momenti che, dopo l'incidente che lo aveva reso cieco e tetraplegico, non si erano più ripetuti. Fabiano Antoniani, questo il nome di Dj Fabo, si è battuto a lungo per chiedere al governo italiano di poter mettere fine con dignità alla sua esistenza: "Le mie giornate sono intrise di sofferenza e disperazione, non trovando più il senso della mia vita ora. Fermamente deciso, trovo più dignitoso e coerente, per la persona che sono, terminare questa mia agonia", aveva scritto nella sua lettera-testamento diffusa dall'Associazione Luca Coscioni.

Proprio il tesoriere dell'associazione, Marco Cappato, ha accompagnato in Svizzera Dj Fabo per aiutarlo a mettere fine alla sua esistenza con l'eutanasia. Un gesto che è costato a Cappato un'accusa per istigazione al suicidio. Ieri le ultime volontà di Dj Fabo, che era stato salutato con una cerimonia (ma non veri e propri funerali) in una chiesa di Milano, sono state rispettate: è stata la compagna Valeria a sollevare l'urna contenente le ceneri disperdendole nell'Oceano Indiano.

Sabato 8 aprile mobilitazione dell'associazione Coscioni per il testamento biologico

La vicenda del dj milanese era servita per riportare all'attenzione dell'opinione pubblica la necessità di una regolamentazione nel nostro Paese di temi quali l'eutanasia e il testamento biologico. Avevano destato scalpore, a tal proposito, le tante assenze di parlamentari quando, a due settimane dalla morte di Fabiano, la Camera era tornata a discutere il disegno di legge sull'argomento.

Adesso, proprio per sensibilizzare e responsabilizzare la classe politica (impegnata in questi giorni nella discussione degli emendamenti sul ddl), l'Associazione Luca Coscioni ha organizzato per domani, sabato 8 aprile, una mobilitazione in 18 piazze italiane. Medici, infermieri e operatori sanitari chiederanno l'approvazione della legge sulle Dat (dichiarazioni anticipate di trattamento, cioè il testamento biologico). A Milano, inoltre, dalle 11 alle 16, il notaio Arrigo Roveda autenticherà i testamenti biologici in via della Moscova (angolo Via Statuto). Con lui anche i dottori Tomasello e Sanaldi, che saranno a disposizione del pubblico per fornire chiarimenti e informazioni sul tema: "Ci auguriamo che i lavori alla Camera procedano senza ulteriori ritardi – ha affermato Marco Cappato – È chiaro che esiste una maggioranza di parlamentari favorevoli a una buona legge sul testamento biologico: la mobilitazione di sabato serve anche a evitare che gli interessi di partito prevalgano sul bene collettivo”.

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