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Irruzione a Palazzo Reale, Collettivi studenteschi visitano gratis Van Gogh

Martedì pomeriggio un gruppo di studenti delle superiori facenti parte dei collettivi studenteschi hanno fatto irruzione nelle sale del Palazzo Reale che ospitano la mostra su Van Gogh chiedendo di poterla visitare gratuitamente, come forma di protesta sulla riforma della Buona scuola voluta dal premier Renzi. Dopo un po’ di tensione e una trattativa con gli addetti, i ragazzi hanno potuto visitare in silenzio la mostra.
A cura di Francesco Loiacono
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Un gesto simbolico, secondo alcuni. Una prepotenza, secondo altri. Da qualsiasi parte la si veda, comunque, il risultato non cambia. Martedì pomeriggio un gruppo di studenti delle scuole superiori, appartenenti al Coordinamento collettivo studenti, ha fatto irruzione a Palazzo Reale a Milano, chiedendo di poter visitare gratuitamente la mostra di Van Gogh lì ospitata. Alla base dell'irruzione, dal punto di vista degli studenti, la protesta contro la riforma sulla Buona scuola del governo Renzi, alla quale i collettivi oppongono la loro visione: l'unico antidoto contro la deriva razzista incarnata da Matteo Salvini e affini è la gratuità della cultura. Da qui la richiesta di entrare a Palazzo Reale, nel frattempo aperto al pubblico e all'interno del quale alcuni visitatori stavano ammirando le opere esposte. Il tentativo degli studenti è stato pacifico, ma ha comportato naturalmente qualche inconveniente: gli addetti di Palazzo Reale hanno cercato di opporsi, mentre qualche visitatore ha protestato contro i ragazzi definendoli "criminali". I ragazzi sono comunque riusciti a fare irruzione all'interno delle prime sale, srotolando uno striscione con la scritta "La buona scuola meticcia solidale e gratuita" e scandendo slogan.

Irruzione dei collettivi studenteschi a Palazzo Reale

All'interno di Palazzo Reale era presente anche l'assessore comunale alla Cultura Filippo Del Corno, che ha avuto con i ragazzi un confronto sereno e pacato. "Se mi aveste scritto sarei stato pronto ad ascoltarvi", è stata la risposta dell'assessore, "ma azioni come questa che passano il limite della legalità vi pongono immediatamente dal lato del torto". Dopo qualche trattativa con i guardiani e le forze dell'ordine, comunque, gli studenti sono riusciti a visitare come richiesto la mostra, in silenzio.

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