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Gli stalker sono pericolosi come i mafiosi: la decisione dei giudici di Milano

Uno stalker (o presunto tale) può essere pericoloso come un mafioso, ed essere dunque trattato alla stessa stregua. Lo hanno stabilito per la prima volta tre giudici del tribunale di Milano disponendo per un presunto stalker, già arrestato ma non ancora condannato, la misura della sorveglianza speciale.
A cura di Redazione Milano
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Uno stalker (o presunto tale) può essere pericoloso come un mafioso, ed essere dunque trattato alla stessa stregua dalla giustizia. A stabilire questo principio, che si cristallizza per la prima volta in Italia in una decisione della magistratura, sono stati tre giudici della Sezione misure di prevenzione del tribunale di Milano. Il caso, nello specifico, riguardava la possibilità di sottoporre un presunto stalker, già arrestato dal giudice per le indagini preliminari ma non ancora condannato, alla misura della sorveglianza speciale per pericolosità sociale. La possibilità è contemplata dalla riforma del codice antimafia introdotta con la legge del 17 ottobre 2017. Il legale dell'imputato – un cittadino filippino accusato di stalking contro l'ex compagna e imputato anche per violenza sessuale in un altro processo – aveva però sollevato una questione di illegittimità costituzionale. Secondo l'avvocato Alessandro Malvezzi l'ampliamento delle norme antimafia ai delitti contro la persona presentava profili di "irragionevolezza" e violava alcuni principi costituzionali.

I tre giudici milanesi Fabio Roia (presidente della sezione), Veronica Tallarida e Ilario Pontani hanno però respinto le obiezioni del legale dell'imputato, sottolineando come a carico del filippino vi siano "gravi indizi di colpevolezza", che hanno già portato il gip a disporre per lui gli arresti domiciliari: "In un Paese dove circa un quarto degli omicidi volontari riguarda casi di femminicidio, evento terminale spesso preceduto da attività persecutorie poste in essere dall'agente violento, e dove il 77 per cento delle vittime del delitto di atti persecutori risultano di sesso femminile, non appare certamente irragionevole o irrazionale, su un piano di lettura costituzionale, l'avere introdotto da parte del legislatore un ulteriore strumento di tutela sociale", hanno stabilito i giudici, sottolineando come questo possa contenere "forme di pericolosità diffusa da accertare secondo i parametri probatori". Il presunto stalker sarà dunque sorvegliato speciale per un anno e mezzo: tra le tante prescrizioni, non potrà andare nei luoghi abitualmente frequentati dalla sua ex compagna.

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