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Milano, ex candidato della Lega estrae pistola contro immigrato alla stazione Centrale

Massimiliano Codoro, imprenditore 51enne ed ex candidato con la Lega alle ultime elezioni politiche, ieri pomeriggio avrebbe affrontato un uomo puntandogli contro una pistola alla stazione Centrale di Milano. Il 51enne ha poi fornito la propria versione: l’uomo, un immigrato, poco prima aveva molestato la compagna e sua figlia e si era rivolto minacciosamente verso di lui brandendo un coltello.
A cura di Francesco Loiacono
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Massimiliano Codoro (Facebook)
Massimiliano Codoro (Facebook)

Paura nel tardo pomeriggio di lunedì alla stazione Centrale di Milano. Stando a quanto ricostruito da Gianni Santucci sul "Corriere della sera", un ex candidato della Lega alle scorse elezioni, il 51enne Massimiliano Codoro, avrebbe estratto una pistola puntandola contro un uomo. Sul caso indaga la Polfer della stazione Centrale: ai poliziotti l'uomo avrebbe spiegato anche il motivo del suo gesto. Codoro era andato in stazione per aspettare la compagna e la figlia della donna. Al suo arrivo le avrebbe però trovate in lacrime e in stato di choc, perché in precedenza sarebbero state molestate da un uomo, che avrebbe anche palpeggiato la ragazzina. A questo punto Codoro è andato a cercare il presunto responsabile delle molestie, un immigrato che si trovava ancora nelle vicinanze, col quale ha litigato. Al culmine della lite il 51enne avrebbe estratto l'arma in suo possesso, regolarmente detenuta.

Intervistato dalla testata online Affaritaliani.it, Codoro ha fornito la propria versione dei fatti, precisando che l'uomo con cui ha discusso era armato di coltello, che avrebbe estratto nel corso della discussione. L'imprenditore, candidato (e non eletto) alle ultime Politiche per la lista Salvini-Berlusconi-Meloni alla Camera nella circoscrizione estero Europa (come risulta ancora da un profilo su Facebook), si è quindi sentito in pericolo e ha estratto la pistola, rimasta puntata verso il basso e senza il colpo in canna. Codoro ha chiarito di non essere stato denunciato né indagato per il suo gesto, che però di certo ha destato molta preoccupazione, dal momento che è stato compiuto in un luogo affollato e "sensibile" dal punto di vista della sicurezza. Il 51enne, che di professione risulta un imprenditore nei settori della ristorazione e della distribuzione di carburanti, si è poi detto in parte pentito per quanto accaduto: "Sono pentito ma per la mia incolumità lo rifarei – ha spiegato a Fabio Massa di Affaritaliani – Io non sono un cowboy. Sono stato candidato per la Lega ma non sono un cowboy. Mi sono solo sentito in pericolo".

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