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CasaPound, il raduno nazionale a Castano Primo: sindaco e giunta protestano

Il contestato raduno nazionale di CasaPound, che si sarebbe dovuto svolgere a Milano a partire da venerdì 11 settembre, è stato spostato a Castano Primo, a 40 chilometri dal capoluogo. Il sindaco e la giunta del paese protestano contro la decisione del prefetto.
A cura di Francesco Loiacono
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CasaPound ha finalmente svelato quale sarà la location che ospiterà il suo raduno nazionale, previsto da venerdì 11 a domenica 13 settembre. Si tratta di Castano Primo, comune in provincia di Milano, nel quale, su indicazione del prefetto Francesco Paolo Tronca, sarà dirottata la contestatissima festa dei "fascisti del terzo millennio".

CasaPound, il raduno nazionale a Castano Primo: sindaco e giunta protestano

Il sindaco Giuseppe Pignatiello e la giunta (di colore Pd-Sel) non sembrano però aver preso benissimo la notizia: secondo quanto riporta l'Osservatorio democratico sulle nuove destre i rappresentanti dell'amministrazione non appena saputa la notizia si sono schierati per protesta davanti alla tensostruttura che ospiterà il raduno, e hanno inoltre inviato una diffida a CasaPound chiedendo di attenersi a un programma che era stato loro presentato in precedenza da un’associazione collaterale di Cpi – La focosa – che prevedeva eventi unicamente sportivi. Si è trattato invece probabilmente di un "diversivo" da parte del movimento per ottenere l'autorizzazione.

Intanto giovedì mattina, all'hotel Crown Plaza di Milano, alla conferenza stampa di presentazione della tre giorni di CasaPound, oltre al leader Giancluca Iannone, presidente di Cpi, è intervenuto anche il giornalista Vittorio Feltri. Entrambi hanno criticato la decisione del prefetto di spostare la manifestazione da Milano a un comune vicino. Feltri ha poi giudicato strumentali le polemiche nei confronti del raduno di estrema destra. Il giornalista, firma del quotidiano Libero, figurava già tra gli ospiti che interverranno al raduno nazionale. Un elenco che comprende anche gli eurodeputati Lara Comi e Gianluca Buonanno, il sottosegretario lombardo Giulio Gallera e il deputato di Scelta civica Stefano Dambruoso. Non ci sarà invece il deputato del Pd e candidato sindaco di Milano Emanuele Fiano, che ha pesantemente criticato la manifestazione chiedendo di impedirla.

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