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Botte e ustioni all’ex moglie per 5 anni: ma lo stalker è libero per un errore giudiziario

Un uomo di 33 anni del Bergamasco, nei confronti del quale era stato disposto il divieto di avvicinamento alla ex moglie, si è visto annullare il provvedimento per un errore nei termini di notifica. Adesso l’ex moglie, che secondo la procura per 5 anni aveva subito violenze da parte del compagno, è terrorizzata: il suo avvocato ha presentato una nuova istanza al tribunale.
A cura di F.L.
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Arriva da Bergamo un caso di malagiustizia che rischia di avere gravi conseguenze per chi lo ha subito. L'episodio, riportato dal Corriere della sera, riguarda una donna di 30 anni che nel 2014 ha trovato il coraggio di denunciare il marito, di 33 anni, per maltrattamenti. Come ricostruito dalla procura, l'uomo per ben 5 anni avrebbe minacciato e picchiato la consorte, proferendo minacce di morte, insultandola in pubblico, sottoponendola tra le mura domestiche a vere e proprie torture: ustioni sulla schiena, percosse e altre angherie. Ma il divieto di avvicinarsi alla donna, disposto soltanto da poco da un giudice nei suoi confronti, è stato reso nullo da un errore nei termini della notifica dello stesso provvedimento.

Stalker libero per un errore giudiziario

Ecco nel dettaglio ciò che è successo. Dopo la denuncia della donna i due coniugi si sono separati, ma è iniziata una lunga fase di stalking ai danni della 30enne, durata da agosto 2013 fino a pochi mesi fa. Ad aprile il pubblico ministero di Bergamo Letizia Ruggeri invia al giudice per le indagini preliminari Ezia Maccora la richiesta della misura cautelare in carcere per l'ormai ex marito persecutore. Il gip, lo scorso primo giugno, decide di firmare per l'uomo il divieto di avvicinamento alla donna, ma qui arriva l'errore: i carabinieri infatti notificano il provvedimento all'uomo il 17 giugno, ma comunicano l'avvenuta notifica al gip soltanto dopo 11 giorni. Periodo nel quale, intanto, sono scaduti i 10 giorni utili per fissare l'interrogatorio di garanzia dell'indagato. Risultato: il gip è costretto a firmare la nullità del divieto di avvicinamento, e lo stalker è libero di fare ciò che vuole. Già all'indomani del pasticcio l'uomo si sarebbe fatto trovare in un luogo frequentato dal figlio, che abita insieme alla madre.

La donna è terrorizzata e cerca rifugio dai parenti, mentre il suo avvocato, Gianni Ferriero, ha presentato alla procura e al tribunale un’altra istanza per ottenere una nuova misura cautelare. Nella speranza che questa volta serva a qualcosa.

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