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Volevano “prendersi” Vigevano e la Lomellina come in “Gomorra”: 24 arresti (VIDEO)

Ventiquattro persone sono state arrestate dai carabinieri con l’accusa di associazione a delinquere. Volevano ottenere il predominio criminale della zona di Vigevano e della Lomellina (tra le province di Pavia e Milano) ispirandosi alla fiction “Gomorra”. Gli arrestati sono accusati di una lunga serie di crimini: dal traffico di armi e droga alle estorsioni, passando per rapine, incendi e danneggiamenti.
A cura di Francesco Loiacono
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Volevano "conquistare" il territorio di Vigevano e della Lomellina, nel Pavese, ispirandosi alla fiction televisiva da loro preferita, Gomorra. E per esaltare la serie ispirata al libro di Roberto Saviano avevano creato anche un video musicale in stile rap che avevano poi postato su Youtube. Sono le 24 persone arrestate dai carabinieri con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di armi, e specializzata in una serie di reati che va dalle estorsioni allo spaccio di droga.

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L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Mario Venditti e diretta dai pubblici ministeri Mario Andrigo e Roberto Valli, oltre agli arrestati conta anche 56 indagati. Tutti sono accusati a vario titolo di incendi, danneggiamenti con colpi di pistola e ordigni esplosivi, rapine e altri reati, compiuti tra Vigevano e la Lomellina. I componenti del gruppo secondo gli inquirenti negli ultimi anni si erano armati in maniera massiccia per compiere il "salto di qualità", trasformandosi da giovani malavitosi in "boss" di spessore, pronti a ottenere il predominio territoriale della zona in cui vivevano.

Tutti gli arrestati sono infatti ben radicati nel territorio della Lomellina e dei dintorni: gli arresti sono avvenuti tra Vigevano, Gravellona Lomellina, Garlasco e Buccinasco (in provincia di Milano). I componenti della banda criminale potevano vantare anche una marcata penetrazione nel tessuto sociale e commerciale, con infiltrazioni anche in alcuni settori della pubblica amministrazione locale.

Sequestrate armi e droga

Ingente l'arsenale sequestrato dagli inquirenti nel corso delle indagini: nove pistole, fucili semiautomatici, a canne mozze e a pompa, quattro carabine con mirini ottici e perfino una penna-pistola e una bomba artigianale. Sequestrate inoltre migliaia di proiettili e passamontagna e maschere per le rapine. Tra i reati commessi dagli arrestati molti riguardavano anche la coltivazione e lo spaccio di droga. E infatti nel corso delle indagini sono state sequestrate anche due chili di marijuana oltre a piantine di canapa, 500 grammi di cocaina e denaro in contante.

Gli arrestati, che si trovano tutti nelle carceri di Pavia, Vigevano, Voghera e San Vittore, sono stati considerati dal giudice per le indagini preliminari che ha emesso i provvedimenti di custodia cautelare in carcere "notevolmente pericolosi". In un video diffuso dai carabinieri sono riportate alcune delle conversazioni intercettate tra membri della banda. Esplosioni di rabbia e minacce – "Mi viene voglia di prendere un mitra e sparare a tutti" – o persone che millantavano il proprio ruolo di spicco a Vigevano "A Vigevano non per fare il grande ma tanta gente di me c'ha paura". E anche linguaggio in codice: i poliziotti erano definiti "cani randagi", "col guinzaglio" o "senza" a seconda che fossero in borghese o in divisa. Alcuni degli arrestati si vantavano delle loro imprese criminali con le proprie amanti e perfino con i figli, che portavano sui luoghi dei reati "per ostentare il loro operato ai fini di indottrinamento". Tra i tanti bambini coinvolti loro malgrado nelle indagini, anche la 12enne che lo scorso 28 giugno ha assistito all'omicidio della madre da parte del nuovo compagno a Dorno: il papà della bambina è infatti uno degli arrestati.

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