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Vittima dell’ennesimo femminicidio, Tonia che su FB scriveva: “No la violenza sulle donne”

Antonietta di Nunno, 35 anni, di Borgo Lodigiano, è ricoverata in ospedale dove i medici l’hanno dichiarata cerebralmente morta. Suo marito, Ciro Sorrentino, le ha sparato alla testa in un parcheggio di Segrate. Madre dei loro quattro figli, dopo che lui aveva lasciato il carcere, Tonia gli aveva annunciato la sua intenzione di separarsi. Sul profilo FB di lei la foto con il claim: “No alla violenza sulle donne”.
A cura di Angela Marino
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Gli ha dato un appuntamento in un luogo pubblico, di giorno, in un parcheggio di Segrate, a 100 metri da casa della mamma. Ha scelto di incontrare così il marito appena uscito dal carcere, dove scontava una pena di sei anni per detenzione di stupefacenti. Non voleva più stare con lui, voleva separarsi e vivere la vita da mamma e donna indipendente. Pensava, forse, di dovergli dire di persona quel no, per amore dei loro quattro figli e di quella che era stata la loro storia.

Perché non incontrarlo? Cosa avrebbe dovuto temere dall’uomo che le aveva dormito accanto per tanti anni? Per Tonia si trattava di quello, definire la situazione, esplicitare il suo rifiuto, parlare di quello che sarebbe stato dei loro quattro ragazzi. Per Ciro, 38 anni, una vita bruciata da scelte sbagliate e una famiglia che non lo voleva più e che quasi lo temeva, quella di sua moglie non era una scelta, ma un crudele abbandono.

Di fronte allo sguardo determinato della donna che non lo voleva, in quel parcheggio in via Benevenuto Cellini, nella piccola Segrate, ha fatto quello che aveva meditato nella disperazione di una vita interrotta: ha eseguito la duplice sentenza di morte che aveva emesso dentro di sé. Tra spintoni e urla, mentre lei cercava di allontanarsi, ha estratto la pistola con la matricola abrasa che aveva portato con sé e le ha sparato alla nuca, di spalle. Poi ha rivolto l’arma contro se stesso e si è sparato alla testa. Insieme ai due corpi sanguinanti, sull’asfalto di quel parcheggio assolato, si è abbattuta l’ennesima tragedia di coppia chiamata ‘femminicidio’.

Antonietta di Tunno, 35 anni è stata trasportata d’urgenza al Policlinico di Milano, dove i medici l’hanno dichiarata cerebralmente morta. Il suo aguzzino è stato soccorso al San Raffaele, dove è morto dopo un’agonia durata 24ore. A casa, a Segrate con i parenti, ci sono quattro ragazzi che dovranno convivere tutta la vita con lo spaventoso epilogo della loro vicenda familiare.

Tonia, come la chiamavano in famiglia, 35 anni, aveva lasciato da qualche giorno la casa a Borghetto Lodigiano, a 20 minuti da Lodi. Aveva portato i ragazzi a casa dei familiari, forse nutriva dei timori per se stessa e per loro. Sul suo profilo Facebook ci sono ancora le foto che la ritraggono raggiante con i bambini in diversi momenti del giorno: in auto, in strada, a casa. Agghiacciante, campeggia sulla sua pagina la foto profilo pubblicata a novembre per la campagna di sensibilizzazione di Action Aid: a sinistra il suo volto sorridente sopra una la scritta: “No alla violenza sulle donne”.

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