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Via Montenapoleone a Milano è la sesta strada più costosa del mondo per gli affitti

Via Montenapoleone, a Milano, è la sesta strada più costosa al mondo per quanto riguarda gli affitti nel settore retail. A dirlo il Fashion & High Street Report di Federazione Moda Italia. Un’altra via italiana nella top ten: via dei Condotti, a Roma, al nono posto.
A cura di Francesco Loiacono
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È famosa in tutto il mondo per lo shopping di lusso e le sue vetrine che mettono in mostra merce a prezzi stellari. Parliamo di via Montenapoleone, strada milanese che si trova nel cuore del Quadrilatero della moda. Adesso una classifica, il Fashion & High Street Report di Federazione Moda Italia, la indica come la sesta strada al mondo per costi di locazione. Solo un'altra via italiana rientra tra le top ten: via dei Condotti, a Roma, che si attesta al nono posto.

Il report, prodotto grazie ai dati di World Capital, fotografa la situazione di un settore, quello del mercato immobiliare del retail, che pone l'Italia al passo con i competitor mondiali. Tranne Napoli e Genova, dove i prezzi segnano un generale rallentamento, in altre città italiane come Milano, Verona, Firenze e Bari il settore è in crescita. A Milano le vie che registrano il più alto incremento degli affitti sono corso Buenos Aires (con un incremento del 14 per cento e un canone massimo che raggiunge oggi 2.300 euro per metro quadro all'anno, rispetto ai 2.100 euro del 2016), via Torino e via Manzoni (entrambe con un incremento dell'11 per cento).

La strada dello shopping più famosa e più cara d'Italia dovrebbe subire tra qualche mese un lifting: l'associazione dei negozianti di zona ha infatti pronto un progetto per la sua riqualificazione, che tra le altre cose prevede l'allargamento dei marciapiedi, che saranno posti alla stessa altezza del manto stradale e separati dalla carreggiata mediante colonnine.

Oltre agli affitti, aumentano anche le vendite al dettaglio per moda e accessori

L'aumento dei costi di affitto nelle maggiori vie commerciali riflette anche un altro andamento positivo, quello delle vendite al dettaglio nel settore della moda. Dopo anni di negatività, come testimoniato dai dati dell'Osservatorio acquisti CartaSi per Federazione Moda Italia (basati sulle spese degli italiani con carta di credito nei negozi di moda) sembra affiorare nei primi mesi del 2017 qualche segnale di reazione: incrementi dello 0,8 per cento per l'abbigliamento, del 3 per cento per gli articoli sportivi, dell'1,4 per cento per gli accessori, mentre calzature e pelletteria/valigeria sono in calo rispettivamente del 4,7 e 4,3 per cento.

Milano al top per gli acquisti da parte di turisti extra Ue

In Lombardia le vendite hanno fatto segnare un incremento dell'1,7 per cento. Il capoluogo lombardo è anche in testa per quanto riguarda gli acquisti di moda da parte dei turisti che provengono al di fuori dell'Unione europea. Acquisti che, dopo una flessione dell'8 per cento nel 2016 (ma c'era da aspettarselo dopo l'Expo), nei primi cinque mesi del 2017 sono tornati ad aumentare del 6 per cento in media. Tra gli extra Ue, a spendere di più per moda e accessori sono i cinesi (28 per cento): seguono russi (15 per cento), americani (7 per cento), coreani (6 per cento), arabi (5 per cento) e giapponesi (4 per cento).

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