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Esplosione in via Brioschi, Pellicanò: “Non volevo uccidere né Micaela né le mie figlie”

Giuseppe Pellicanò, fermato due giorni fa con l’accusa di strage, “era cupo e depresso, più che rabbioso. Non abbiamo capito il pericolo”. A parlare è Salvo Manganaro, compagno di Micaela Masella, una delle vittime nell’esplosione della palazzina di via Brioschi e che a sua volta era ex moglie di Pellicanò.
A cura di Enrico Tata
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Interrogato in carcere dal gip, Giuseppe Pellicanò ha negato l'accusa di aver provocato l'esplosione della palazzina di Milano in via Brioschi. L'ex compagno di Micaela Masella, una delle vittime, ha raccontato di aver preso farmaci e di non ricordare di aver smontato il tubo del gas. In ogni caso, stando a quanto pubblicato da TgCom24, ha sostenuto di non aver "mai avuto intenzione di uccidere né Micaela né le mie bambine".

Il compagno della vittima: "Non abbiamo capito la sua pericolosità"

"C’erano stati, sì, episodi un po’ aggressivi ma sempre contro oggetti, mai contro le persone. Giuseppe Pellicanò era in cura da uno psicologo, eppure nessuno si è accorto del rischio". A parlare è Salvo Manganaro, il compagno di Micaela Masella, una delle vittime nell'esplosione della palazzina di via Brioschi e che a sua volta era ex moglie di Giuseppe Pellicanò, fermato due giorni fa con l'accusa di strage. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha descritto l'ex marito della vittima, accusato di aver provocato l'esplosione, come "depresso, cupo più che rabbioso", più incline a far male a sé stesso che agli altri. "Chi poteva immaginare il mostro nero che gli aveva inghiottito la testa e il cuore", si dispera Manganaro. "Giuseppe non aveva ancora accettato la fine della “sua” storia ma ultimamente aveva acconsentito a farsi curare da uno psicologo. E da sei mesi, con Micaela, seguiva un percorso di mediazione, per affrontare meglio la separazione. Lei mi chiedeva di sostenerla, voleva continuare ad aiutarlo. Con lui ha avuto fin troppa delicatezza, per amore verso le figlie", racconta ancora Manganaro.

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Due giorni fa Giuseppe Pellicanò è stato prelevato dall'ospedale Niguarda dove era ricoverato per essere trasferito in carcere. Secondo i pm ci sono indizi di grave colpevolezza a suo carico. Sarebbe stato lui a staccare volontariamente il tubo del gas con l'intenzione di uccidere moglie e figlie. In ospedale, nella camera accanto alla sua, c'erano anche le due bambine, di 7 e 11 anni, rimaste ferite e ustionate in seguito allo scoppio. In seguito all'esplosione del 12 giugno sono morti, oltre a Michela Masella, i due vicini di casa, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, 27 anni.

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