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Uberpop, l’azienda agli autisti: “Faremo ricorso, nel mercato c’è spazio per Uber e taxi”

Dopo la decisione del tribunale di Milano di bloccare il servizio Uberpop, l’azienda ha scritto una mail agli autisti italiani iscritti al servizio, preannunciando ricorso: “Ci siamo sempre battuti contro le accuse di concorrenza sleale, nel mercato c’è spazio per Uber e per i taxi”.
A cura di Francesco Loiacono
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Avrà perso una battaglia, ma la guerra tra taxi e Uber non è ancora finita. Dopo che il tribunale di Milano ha bloccato Uberpop, il servizio low cost della multinazionale americana che consente a chiunque di offrire un passaggio a pagamento con la propria auto, Uber ha scritto una mail agli autisti italiani iscritti al servizio: "Avrai certamente sentito la notizia del caso giudiziario che si è svolto oggi a Milano", è l'esordio della mail, che avvisa gli autisti della decisione del giudice di "fermare tutte le azioni riguardanti Uberpop sul territorio nazionale entro 15 giorni. Fino a tale data – prosegue però la mail – potrai tranquillamente continuare ad andare online. Nel frattempo appelleremo questa decisione. Se il nostro appello verrà accolto potrai continuare ad andare online anche dopo i 15 giorni. Se mai il blocco di uberpop diventasse operativo – avverte invece l'azienda – verrai avvertito anticipatamente e bloccheremo noi il tuo account".

"Nel mercato c'è spazio sia per Uber sia per i taxi"

Nella mail inviata agli autisti Uberpop dopo la decisione del tribunale di Milano, l'azienda, rappresentata in Italia dalla Country manager Benedetta Arese Lucini, afferma di essersi sempre battuta contro le accuse di concorrenza sleale, spingendo sulla complementarietà dei servizi offerti da Uber e dai taxi: "Ci sarà sempre spazio nel mercato della mobilità sia per Uber che per i Taxi". Uber ricorda poi ai suoi driver come "in molte nazioni, dalla Svizzera alla Francia, i tribunali hanno rigettato casi simili di accuse mosse dai taxi" contro la società: l'ultimo episodio a Lille, in Francia, dove "un tribunale ha affermato che Uber non sta facendo alcun tipo di concorrenza sleale nei confronti dei taxi locali. Sempre più stati nel mondo stanno trovando forme per regolamentare il fenomeno del ridesharing", conclude la mail, che invita nel frattempo tutti i suoi iscritti a far sentire la propria voce. Per capire come proseguirà questa che per molti è ben più che una battaglia tra i taxi e Uber, bisognerà attendere due settimane.

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