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Uberpop bloccato dal tribunale di Milano: i tassisti esultano

Dopo la sentenza del tribunale di Milano che ha disposto il blocco del servizio low cost di Uber, Uberpop, in tutta Italia, i tassisti milanesi esultano, anche se accusano le istituzioni: “Dovevano esser loro ad aiutarci, non i giudici”. Tra le poche voci critiche l’Unione consumatori: “Un regalo alla lobby dei tassisti”.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo la sentenza del tribunale di Milano che ha bloccato Uberpop – il servizio low cost di Uber per noleggiare un'auto con conducente – per concorrenza sleale, i tassisti milanesi non nascondono la loro soddisfazione. Resta critica, però, la loro posizione nei confronti delle istituzioni: "Dovevano esser loro ad aiutarci, non i giudici", ha affermato un gruppo di conducenti di taxi all'esterno della stazione Centrale di Milano. "A cosa serve l'assessore del Comune se per avere ragione dobbiamo andare in tribunale? – si è chiesto un altro conducente, affermando che  – la questione Uberpop è una buffonata che non doveva nemmeno cominciare, perché è una cosa contro legge. Per i conducenti del servizio Uberpop – comuni cittadini con la loro auto, ndr – non è richiesta nessuna licenza. Sono dei fuorilegge". Mentre una tassista donna ha sottolineato: "Intanto in questo periodo noi ci abbiamo rimesso i soldi per scioperare contro un'app che andava contro la legge".

Uberpop, l'Unione consumatori: "Regalo alla lobby dei tassisti"

Una voce critica sulla decisione del tribunale di Milano si leva dall'Unione nazionale dei consumatori: "Un regalo alla lobby dei tassisti", ha detto il segretario Massimiliano Dona. "Se le leggi sono antidiluviane e non riescono a stare al passo con l'innovazione, vanno interpretate con senso logico. È evidente che c'è un vuoto normativo in materia, ma questo vuoto non può essere colmato dai giudici. Per questo chiediamo al Governo di intervenire e al Parlamento di legiferare sul punto – spiega Dona -. Ricordiamo che proprio dal ddl concorrenza, ora in discussione, il capitolo sul Trasporto pubblico non di linea è stato accantonato, guarda caso per le proteste dei tassisti. L'Unc chiede di reintrodurlo e di potenziarlo, disciplinando servizi come quelli di Uber. Una legislazione moderna, infatti, non può prescindere dall'esistenza della sharing economy, che rappresenta il nuovo che avanza ed una nuova frontiera per i consumatori – conclude Dona, che poi ha ricordato -: Nella prima bozza del ddl concorrenza era prevista l'eliminazione dell'obbligo, per il servizio di noleggio con conducente, di avere la rimessa nel comune che ha rilasciato l'autorizzazione ed il fatto che l'inizio ed il termine di ogni servizio dovesse avvenire alla rimessa".

Uberpop, De Corato: "Una legge per dare il colpo finale"

Sempre un intervento legislativo, ma questa volta per dare il "colpo finale" a Uberpop è stato chiesto dal capogruppo di Fratelli d'Italia al Consiglio regionale lombardo, Riccardo De Corato: "Ottima notizia il blocco di Uberpop, è una decisione importantissima, anche se è solo l'inizio. La battaglia infatti deve andare avanti e proseguire anche contro gli altri servizi Uber che non rispettano le regole". De Corato ha ricordato quindi che "in Regione abbiamo presentato il progetto di legge 187, che darebbe il colpo finale a Uber ma che ancora deve essere approvato. In particolare il pdl dice che il conducente deve conservare prova delle singole prenotazioni (attraverso strumenti di geolocalizzazione del veicolo e mezzi di certificazione come la posta elettronica certificata) e fornirla alle autorità competenti assieme ai titoli dei relativi pagamenti effettuati e ricevuti. La maggioranza deve riprendere questo progetto di legge e portarlo finalmente a compimento".

Tra i politici che hanno commentato la sentenza del tribunale anche il leader della Lega, Matteo Salvini: "Abbiamo sempre difeso questa categoria, ben venga questa sentenza, facciamo fare il lavoro dei tassisti a chi ne ha le competenze", ha detto da Genova.

Uil trasporti: "Solo l'inizio di una lunga battaglia"

Soddisfazione per la decisione del tribunale di Milano serpeggia anche tra i sindacati di settore: "Il tribunale di Milano ha confermato quello che da molto tempo sostengono le organizzazioni sindacali dei tassisti in merito alla illegittimità del servizio Uberpop", ha detto in una nota Alessandro Atzeni di Uil Trasporti. "Questa sentenza deve far riflettere tutti coloro che, con sotterfugi e banali interpretazioni delle Leggi vigenti che regolano il trasporto pubblico non di linea, intendono basare la propria attività senza titoli autorizzativi e in regime di concorrenza sleale nei confronti della nostra categoria. Questo è solo l'inizio di una lunga battaglia che continueremo a sostenere per onorare il principio di legalità – conclude la nota – senza trascurare il fattore sicurezza anche come garanzia nei confronti della nostra utenza".

Uberpop: "Effetti pregiudizievoli accentuati da Expo"

"Gli effetti pregiudizievoli nel settore" taxi recati dall'app Uberpop sono stati accentuati, secondo il giudice Claudio Marangoni, "per effetto del previsto consistente numero di visitatori della manifestazione Expo 2015". Una situazione che era già stata anticipata negli scorsi mesi proprio da Fanpage, che in un articolo aveva descritto le promozioni lanciate dalla multinazionale americana – sponsor ufficiale del padiglione statunitense a Expo – in occasione dell'Esposizione universale di Milano. Nell'ordinanza di martedì mattina con cui il gip ha disposto in via cautelare e urgente la sospensione dell'applicazione si evidenzia inoltre che il "fenomeno" Uberpop è "in rapida evoluzione", con "estensione ad altre città italiane".

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