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Tre anni fa se ne andava Enzo Jannacci: sei canzoni per ricordarlo

Il 29 marzo del 2013 moriva a Milano Enzo Jannacci. Istrionico cantautore e cabarettista, Jannacci si era laureato in medicina con il pioniere dei trapianti di cuore Barnard. Tante le canzoni che lo legano a doppio filo a Milano, sua città natale: ecco alcuni brani per ricordarlo.
A cura di F.L.
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Il 29 marzo del 2013 moriva a Milano Enzo Jannacci. Più volte indicato – ma non per questo confinato – quale simbolo della milanesità, Jannacci era nato nel 1935 in via Sismondi, zona Città studi, da una famiglia di origine in parte pugliese e in parte macedone. La sua vita rispecchia la sua personalità istrionica e poliedrica: diplomato al Conservatorio, si laureò in Medicina recandosi in Sudafrica per la sua tesi con il pioniere dei trapianti di cuore Christiaan Barnard. Nella sua carriera artistica è stato pioniere del cabaret (al mitico teatro Derby), scopritore di talenti come Cochi e Renato Pozzetto, jazzista di talento e uno dei precursori del rock and roll italiano insieme ad Adriano Celentano, Little Tony e Giorgio Gaber, con cui nel 1958 fondò il duo "I due corsari".

Enzo Jannacci è morto il 29 marzo del 2013

Dopo una lunga battaglia contro un tumore, se ne andò a 77 anni la sera del 29 marzo di tre anni fa. Innumerevoli le sue canzone famose, moltissime quelle legate alla sua città (scriveva spesso i testi in dialetto milanese), che lo ha onorato con la sepoltura al Famedio del cimitero Monumentale e da poco ha intitolato a lui la casa dell'accoglienza di viale Ortles. Una struttura che ospita alcuni senzatetto, quelli che indossano le "Scarp de’ tenis", per citare uno dei brani più famosi del cantautore. Ecco altre canzoni (una minima selezione) da riascoltare per ricordarlo:

  • Vengo anch'io (no tu no)
  • L'Armando
  • Andava a Rogoredo
  • Messico e nuvole
  • Faceva il palo
  • Ho visto un re
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