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Testamento Caprotti, alla segretaria di una vita la metà dei suoi risparmi: chi è Germana Chiodi

Nel suo testamento il patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, ha lasciato metà dei suoi risparmi alla segretaria di una vita, Germana Chiodi. Entrata in azienda a nemmeno 20 anni, è diventata una sua fidata e ascoltata consigliera. E adesso custodisce anche l’archivio sulle “molte dolorose vicende familiari” dell’imprenditore.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo l'apertura del testamento di Bernardo Caprotti, patron dell'Esselunga, l'attenzione mediatica si è concentrata sulla spartizione del suo impero tra i due diversi rami della famiglia – la seconda moglie Giuliana Albera e la figlia Marina Sylvia da un lato e i due figli di primo letto Giuseppe e Violetta dall'altro. Ma c'è un'altra persona la cui importanza per Caprotti emerge con forza dalle sue ultime volontà, e a cui l'imprenditore ha lasciato la metà dei suoi risparmi (oltre a una donazione precedente da 10 milioni di euro): Germana Chiodi.

Si tratta della segretaria e assistente personale di Caprotti, entrata in azienda nel 1968, quando il gruppo ancora si chiamava "Supermarkets italiani". È il "Corriere della sera" a delineare la carriera della Chiodi. Non aveva ancora 20 anni quando il suo destino e quello di Caprotti si incontrarono. Da semplice segretaria è diventata dirigente, a capo di tutta la segreteria del gruppo. Ma per Caprotti è stata molto di più: una consigliera fidata e ascoltata, raccordo tra l'azienda e la famiglia Caprotti. Negli ambienti aziendali pare che circolasse un detto: "Non si muove foglia che Germana non voglia". Indice di quanto la sua influenza fosse estesa.

Nelle mani di Germana l'archivio sulle vicende familiari

Nelle 13 pagine che compongono il testamento di Caprotti, a Germana Chiodi è riservato uno spazio importante: "Alla signora (sottolineato, ndr) Germana Chiodi, alla quale voglio esprimere la mia immensa gratitudine per lo straordinario aiuto che mi ha prestato nel corso degli anni", Caprotti ha lasciato il 50 per cento del valore del suo dossier titoli e dell'unico conto corrente, aperto presso la Deutsche Bank. L'ammontare esatto dell'eredità è ancora da determinare, anche perché bisognerà togliere tutte le altre donazioni disposte dall'imprenditore. Ma è certo che si tratti di diversi milioni di euro. A cui si aggiungono anche due quadri con soggetti floreali di Mario Nuzzi.

Ma non è solo la somma destinata a Germana Chiodi a dare il senso della sua importanza per Caprotti. Nel testamento il patron di Esselunga scrive: "Germana custodisce il ricchissimo archivio che narra anche le molte dolorose vicende familiari, oltre che aziendali". Segno di quanto si fidasse di lei. E anche un monito, forse, ai suoi eredi, affinché non si sognino di proseguire sanguinose battaglie legali per la successione.

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