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Terrorismo, espulso dall’Italia un tunisino 39enne detenuto a Brescia

Un tunisino di 39 anni, detenuto a Brescia per reati comuni fino a qualche giorno fa, è stato espulso dall’Italia per “motivi di pericolosità sociale”. L’uomo in carcere ha mostrato segnali di radicalizzazione religiosa che hanno spinto le autorità a intervenire: è la diciottesima espulsione dall’inizio dell’anno.
A cura di Francesco Loiacono
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Il ministero dell'Interno ha disposto una nuova espulsione di una persona dall'Italia per "motivi di pericolosità sociale". Destinatario del provvedimento, il diciottesimo dall'inizio dell'anno, è un uomo di 39 anni di nazionalità tunisina. Il 39enne era irregolare in Italia e si trovava in carcere a Brescia perché condannato per reati comuni. Nei suoi confronti il questore di Milano si era già espresso rifiutandogli il rilascio del permesso di soggiorno.

Da gennaio 2015 le espulsioni sono 150

Durante la sua permanenza nel penitenziario di Brescia il 39enne è finito nel mirino delle forze dell'ordine per via della sua progressiva radicalizzazione religiosa. Alcuni comportamenti dell'uomo hanno destato particolare preoccupazione: in particolare il fatto che l'uomo abbia manifestato la propria approvazione dopo gli attentati compiuti a Parigi nel novembre del 2015, o il fatto che sia durante le attività di preghiera sia nel corso della normale routine carceraria il 39enne abbia incitato all'odio razziale e alla violenza contro le donne, considerate da lui "impure". Tutti atteggiamenti che hanno indotto il Viminale a procedere con l'espulsione del tunisino: è la numero 150 per quanto riguarda soggetti che gravitano negli ambienti dell'estremismo religioso dal gennaio 2015 fino ad oggi.

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