Teatro alla Scala, sì al balletto di Roberto Bolle ma in forma ridotta per lo sciopero
Lo sciopero deciso dal personale di palcoscenico del Teatro alla Scala di Milano non fermerà Roberto Bolle. L'étoile, in compagnia di Svetlana Zakharova, giovedì 12 novembre volteggerà comunque nella prima del balletto "L’histoire de Manon", anche se dietro di loro scenografia e luci saranno in formato "ridotto". A prendere questa decisione, un compromesso che forse rischia di scontentare tutti, è stato mercoledì pomeriggio il sovrintendente del teatro Alexander Pereira.
Luci e scenografie saranno in formato ridotto
Su Facebook il Teatro spiega così la decisione: "Il Teatro alla Scala è spiacente per il disagio ma ha ritenuto prioritario che fosse in ogni caso garantita al pubblico la possibilità di assistere allo spettacolo". Dopo il rifiuto da parte della Cgil di revocare le otto ore di sciopero previste giovedì, prime di un pacchetto di 24 ore di agitazione che potranno causare altri problemi in un momento clou della stagione del tempio della lirica, Pereira ha deciso quindi di andare avanti lo stesso. Si tratterebbe di una decisione dovuta alla difficoltà di riprogrammare in altra data lo spettacolo con la contemporanea partecipazione delle due stelle del balletto, Bolle e Zakharova, anche se dalla Cgil in molti pensano si tratti di un vero e proprio "strappo" della direzione del teatro rispetto alle trattative coi sindacati.
La Cgil ha spiegato che lo sciopero è motivato dalla mancata assunzione di alcuni tecnici di palcoscenico e da problemi nel calcolo del turn-over tra l'organico. Alla fine, a finire in mezzo in questa guerra tra teatro e sindacati saranno gli spettatori che hanno acquistato il biglietto. Si godranno uno spettacolo a metà, confidando che la bravura della coppia Bolle-Zakharova riesca a supplire alla carenza di scenografie e luci.