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Tasse, a Milano l’aumento maggiore dell’Irpef: “Ma più della metà non paga”

Milano è la città dove l’addizionale Irpef è aumentata di più negli ultimi quattro anni. Lo rivela il Corsera su dati del ministero dell’Interno. De Corato: Centrosinistra ‘stangatore’ dei cittadini”. La replica di Mazzali (Sel): “Irpef introdotta per coprire i debiti del centrodestra e non tagliare i servizi”.
A cura di Francesco Loiacono
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Palazzo Marino, sede del Comune di Milano

Le tasse comunali, e in particolare l'addizionale Irpef, l'imposta sul reddito delle persone fisiche, diventano terreno di scontro tra maggioranza e opposizione in vista delle prossime Comunali milanesi. Tutto nasce da alcuni dati del ministero dell'Interno riportati dal Corriere della sera, che indicano il capoluogo lombardo come la città che negli ultimi anni ha visto l'aumento maggiore in termini relativi dell'addizionale Irpef. Il motivo è presto detto: fino al 2010 a Milano non si pagava nulla, mentre dall'anno seguente l'aliquota Irpef è stata introdotta. Dapprima nella misura di 26 euro pro capite, cifra poi lievitata nel 2014 a 143 euro a testa.

Mazzali (Sel): "Irpef introdotta per i debiti lasciati dal centrodestra"

L’addizionale comunale Irpef è stata introdotta nel 1998 come imposta "vincolata" ad alcuni particolari servizi offerti dall'amministrazione comunale alla cittadinanza. In molti casi è però diventato un modo per far quadrare i conti nei bilanci comunali sempre più soffocati dai continui tagli ai trasferimenti dal governo centrale. In questo senso, anche Milano non sembra costituire un'eccezione. Lo dimostra la replica inviata dal capogruppo di Sel a Palazzo Marino, Mirko Mazzali, agli esponenti del centrodestra che hanno usato i dati pubblicati dal Corsera per attaccare la giunta Pisapia: "Il centrodestra ci ha lasciato 5 anni fa, la città con una montagna di debiti, per scelte economiche folli, per spese inutili, con condanne ripetute della Corte dei Conti, costringendoci, per non tagliare i servizi, a mettere una addizionale Irpef". Il riferimento è ai 186 milioni di euro di buco di bilancio lasciato dall'amministrazione Moratti alla giunta Pisapia: "Con che coraggio oggi intervengono sul punto ha dell'incredibile – ha commentato poi Mazzali -: dovrebbero ringraziare chi ha salvato la città dalla situazione fallimentare da loro creata".

De Corato: "Centrosinistra stangatore dei cittadini"

Le parole di Mazzali sono arrivate dopo una nota pubblicata dal vicepresidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia): "L'addizionale Irpef a Milano è aumentata da 0, nel 2010 con l'amministrazione di centrodestra, a 180.500.000 euro, nel 2014 con Pisapia. Era zero, adesso è 143 euro pro capite con una variazione nel gettito dell'aliquota addizionale comunale Irpef per abitante di +450. Questo infelice ‘record' è colpa dell'amministrazione – ha tuonato De Corato – visto che è competenza di sindaci e giunte stabilire i valori dell'addizionale, che inizialmente era nata come entrata ad hoc in occasione di particolari necessità, ma che adesso è diventata un pozzo dove attingere soldi dalle tasche dei milanesi per far quadrare i conti. Il centrosinistra si conferma ‘stangatore' dei cittadini".

Balzani: "Oltre la metà dei milanesi non paga neppure un euro"

Sull'argomento è anche intervenuta l'assessore al Bilancio e vicesindaco Francesca Balzani, che ha invece sottolineato altri due aspetti legasti all'introduzione dell'addizionale Irpef: il primo sono i "drastici tagli ai trasferimenti statali, passati dai 728 milioni di euro del 2010 ai 382 per il 2016". Il secondo è invece il fatto che, nonostante questi tagli, il Comune di Milano "sia riuscito a mantenere la soglia di esenzione dell'addizionale Irpef più alta d'Italia, 21mila euro, grazie alla quale oltre la metà dei milanesi, il 53 per cento, non paga neppure un euro". Il vicesindaco ha poi riferito altri due dati relativi al debito di Palazzo Marino: "A causa inoltre dei piani di ammortamento negoziati dalle precedenti amministrazioni di centrodestra, pur essendo il monte del debito sceso dai 4,268 miliardi ai 3,950 miliardi, il suo costo sale dai 218 milioni del 2010 ai 300 del 2016".

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