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Tangenti, Mantovani è depresso: chiede revoca dei domiciliari per curarsi col parapendio

I legali dell’ex numero due di Regione Lombardia Mario Mantovani, ai domiciliari per presunti appalti pilotati nella Sanità, hanno presentato istanza di scarcerazione per il loro assistito con una motivazione originale: “Curare la sua depressione con sedute di volo libero in parapendio”. L’istanza è stata però respinta: l’8 giungo inizierà il processo con rito immediato.
A cura di Francesco Loiacono
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L'ex vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani, ai domiciliari per presunti appalti pilotati nella Sanità lombarda e nel suo paese natale, Arconate, ha chiesto tramite i suoi legali la revoca degli arresti con una motivazione alquanto bizzarra: curare la depressione che lo attanaglia con "una esperienza di volo libero". A rivelare questa curiosa circostanza è il quotidiano La Repubblica, che ha esaminato la nuova istanza di scarcerazione presentata dai legali dell'ex senatore, arrestato lo scorso ottobre e ai domiciliari da quasi tre mesi dopo 40 giorni passati nel carcere di San Vittore.

Mantovani presenta segnali di "immaginario autolesionistico"

Secondo i suoi legali Mantovani è stato profondamente segnato "dall'asprezza della misura cautelare" e presenta segnali di "un immaginario autolesionistico e suicidiale". Nell'istanza di scarcerazione è allegata la certificazione medica di uno psicoterapeuta che ha già in cura Mantovani ai domiciliari, e che ha sviluppato una teoria che utilizza il volo libero (quello con parapendio) "come cura della depressione endogena". Lo studioso in questione è Angelo Carlo Garavaglia: per un curioso caso è omonimo (ma solo questo) dell'assessore regionale all'Economia Massimo Garavaglia, imputato assieme a Mantovani nell'inchiesta sui presunti appalti pilotati. Lo psicoterapeuta ha presentato nella certificazione i risultati positivi ottenuti tramite il volo libero su altri suoi pazienti "in acuzie depressiva", oltre al suo personale brevetto di volo: sarebbe stato lui in persona ad accompagnare Mantovani in tre voli col parapendio da compiersi le domeniche di marzo e aprile.

I giudici hanno rifiutato l'istanza di scarcerazione

I giudici hanno però rifiutato anche questa istanza. Diversi i motivi: dalla possibilità che Mantovani inquini le prove e reiteri il reato a un cavillo tecnico. L'ex numero di due di Maroni è infatti ancora consigliere regionale, seppur sospeso: la revoca degli arresti domiciliari lo farebbe tornare in carica. L'8 giugno per Mantovani si aprirà il processo con rito immediato, come da lui chiesto al giudice per l'udienza preliminare Gennaro Mastrangelo. Le accuse contestate sono corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio.

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