Tangenti al Comune di Milano, l’assessore Rozza informò la procura su un appalto sospetto
Una lettera anonima, nell'aprile 2014, fece scattare l'allarme su un appalto sospetto finito poi nell'inchiesta che ha portato qualche giorno fa all'arresto di un ex manager e due ex dipendenti del Comune di Milano. A rivelarlo lunedì in Consiglio comunale è stata l’assessore ai Lavori pubblici, Carmela Rozza, che ha riferito in aula sul caso delle presunte tangenti a Palazzo Marino. L'assessore girò subito alla procura la segnalazione anonima, che denunciava irregolarità nell'assegnazione di alcuni appalti tra cui quello relativo all'ex convitto del parco Trotter, finito appunto recentemente nel mirino dei magistrati. Da allora, ha spiegato Carmela Rozza al Consiglio, i magistrati hanno avuto la possibilità di seguire in diretta le gare, senza informare i commissari.
Tangenti al Comune di Milano, l'assessore Rozza informò la procura
In totale le gare d'appalto segnalate perché sospette sono state sei: oltre a quella per il recupero della struttura al parco Trotter (da 9,4 milioni di euro), c'è quella per la manutenzione ordinaria degli uffici giudiziari (da 7,3 milioni) e quattro per lavori degli stabili demaniali (da 4,3 milioni ciascuna). Nella lettera anonima ricevuta il 18 aprile 2014, "si diceva che alcune gare sarebbero state vinte da alcuni soggetti perché alcune persone, indicate per nome e cognome, li avrebbero fatti vincere". La lettera è stata poi girata alla procura il 29 aprile successivo. Altro materiale è stato inviato all'attenzione dell'allora procuratore Alfredo Robledo (poi trasferito a Torino per lo scontro con il procuratore capo della Repubblica Edmondo Bruti Liberati) e altro ancora, ha spiegato l'assessore Rozza, sarà inviato.