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Spese pazze in Consiglio regionale: la Minetti e Bossi junior a processo a luglio

Il gup di Milano Fabrizio D’Arcangelo ha rinviato a giudizio 56 ex consiglieri regionali lombardi per l’inchiesta sulle spese pazze con i soldi dei rimborsi regionali. A processo il primo luglio oltre alla Minetti e al figlio del Senatur anche l’ex presidente del Consiglio regionale Davide Boni. Le accuse sono di peculato e truffa.
A cura di Francesco Loiacono
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Ci saranno anche Nicole Minetti e Renzo Bossi tra i 56 consiglieri regionali della Lombardia che compariranno in tribunale il prossimo primo luglio a Milano. Martedì il giudice per l'udienza preliminare di Milano Fabrizio D'Arcangelo ha infatti rinviato a giudizio 56 ex consiglieri lombardi, accusati a vario titolo di peculato e truffa per le presunte spese "allegre" con i soldi dei rimborsi regionali. Per le stesse accuse altri tre consiglieri sono già stati condannati con rito abbreviato a pene tra i 18 e i 24 mesi. Altri tre imputati sono stati prosciolti dalle accuse e uno è stato assolto. In tribunale, mercoledì primo luglio, oltre al "Trota" Renzo Bossi e all'ex igienista dentale Nicole Minetti ci saranno anche gli ex assessori Colozzi, Buscemi e Boscagli e l'ex presidente del Consiglio regionale, il leghista Davide Boni.

L'inchiesta sulle spese pazze in Consiglio regionale è stata chiusa nel marzo 2014. Per lo stesso procedimento a gennaio l'ex consigliera Nicole Minetti era stata condannata dalla Corte dei conti a rimborsare circa 13mila euro di soldi pubblici, spesi indebitamente dalla Minetti per finalità che non riguardavano il mandato consiliare. Adesso oltre alla magistratura contabile la Minetti – già condannata in appello a 3 anni nel processo Ruby bis – affronterà il processo penale.

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