81 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Si fingono turisti e chiedono oltre 700mila euro di rimborsi Iva: denunciati 146 cinesi

Una maxi truffa al Fisco è stata scoperta dalla guardia di finanza di Malpensa. Denunciati 146 cittadini di origine cinese: erano residenti in Italia ma si spacciavano per turisti per poter acquistare beni approfittando della normativa “tax free”. Poi chiedevano il rimborso dell’Iva e rivendevano i beni, acquistati a prezzi più vantaggiosi, su una piattaforma informatica. I rimborsi illeciti percepiti ammontano a oltre 700mila euro.
A cura di Francesco Loiacono
81 CONDIVISIONI
Uno degli sportelli di Tax refund dell'aeroporto di Malpensa
Uno degli sportelli di Tax refund dell'aeroporto di Malpensa

Una maxi frode al Fisco è stata scoperta dai militari della guardia di finanza di Malpensa e dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane dell'aeroporto varesino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio. Centoquarantasei cittadini di origine cinese sono stati denunciati per aver percepito indebiti rimborsi Iva per un valore di oltre 700mila euro. I soggetti indagati (con le accuse di associazione a delinquere e truffa) sono tutti residenti in Italia, ma dietro presentazione di passaporti o biglietti aerei falsi si spacciavano per turisti, usufruendo così della normativa in materia di rimborsi per acquisti tax-free.

La legge in questione prevede, per le persone fisiche residenti fuori dall’Unione Europea, alcuni benefici economici come il rimborso dell’Iva per gli acquisti di beni effettuati nell’Ue che siano destinati all’uso personale o familiare del viaggiatore, a condizione che siano trasportati al di fuori del territorio europeo entro tre mesi dalla data della fattura.

Gli indagati si presentavano in maniera sistematica presso attività commerciali sparse sul territorio nazionale, per effettuare l’acquisto della merce utilizzando il proprio passaporto cinese o di connazionali e attestando, quindi, falsamente di essere residenti fuori dall’Unione Europea. Successivamente si presentavano agli sportelli delle società di Tax Refund presenti nell’aeroporto di Malpensa, per ottenere la restituzione dell’Iva, utilizzando in molti casi oltre ai passaporti anche biglietti aerei falsi. In totale i rimborsi illeciti percepiti ammontano a 719mila e 375 euro, a fronte di un totale imponibile di oltre quattro milioni di euro, l'ammontare totale degli acquisti fatti dai cittadini cinesi in tutta Italia.

Dalle indagini della guardia di finanza è poi emerso che i beni, acquistati a un prezzo più conveniente rispetto a quelli di mercato, venivano poi rivenduti in modo sistematico. Per farlo gli indagati utilizzavano un’apposita piattaforma informatica, che ha permesso di conseguire illeciti profitti adesso oggetto di approfondimenti di natura fiscale.

Nel corso dell’operazione, denominata “Red Channel”, sono state eseguite numerose perquisizioni locali in tutta Italia. È emerso che diversi cittadini cinesi avevano la disponibilità di appartamenti vicino ai più importanti outlet della moda (Serravalle Scrivia, Firenze e Noventa di Piave), dove acquistavano i beni di lusso al centro della truffa. Nel complesso sono stati sequestrati un'auto, denaro contante, diverse carte di credito riconducibili ai soggetti indagati, decine di capi di abbigliamento e accessori per abbigliamento “griffati” (come cinture, sciarpe, portafogli), diverse paia di calzature, alcuni personal computer e centinaia di fatture, scontrini fiscali, ricevute di versamenti bancari e ricevute, tutte naturalmente "tax free".

81 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views