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Si finge avvocato e truffa un 86enne facendosi dare 2.000 euro: 30enne arrestato a Milano

Un uomo di 30 anni, incensurato, è stato arrestato a Milano dai carabinieri per truffa. Il 30enne si era finto avvocato e aveva contattato un 86enne, dicendogli che il figlio aveva fatto un incidente e che servivano soldi per farlo uscire di prigione. L’anziano, spaventato, ha ritirato duemila euro e li ha consegnati al truffatore, assieme a monili d’oro.
A cura di Francesco Loiacono
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Le truffe ai danni degli anziani sono uno dei reati più odiosi commessi da persone senza scrupoli, spesso anche insospettabili. È il caso del 30enne arrestato ieri mattina dai carabinieri della squadra anti-truffe del Nucleo Investigativo di Milano. In manette è finito un incensurato, italiano e residente a Melegnano, nel Milanese. Ieri mattina i militari, nel corso di alcuni controlli in borghese in prossimità delle fermate della metropolitana, hanno notato il 30enne che si intratteneva per strada, nei pressi della fermata Gambara, facendo numerose telefonate.

Dal successivo controllo i carabinieri hanno scoperto che nel suo zaino il 30enne custodiva una mazzetta da 2.350 euro e diversi monili in oro. Il ragazzo ha spiegato che si trattava di regali della nonna, che stava rivendendo ad alcuni Compro oro. Il suo modo di fare impacciato e nervoso ha insospettito i militari, che hanno esaminato più attentamente lo zainetto. All'interno hanno scoperto un bigliettino di prenotazione di un’operazione bancaria, con l’indirizzo di un istituto di credito poco distante. Gli accertamenti effettuati presso la banca hanno permesso di all’autore dell'operazione di prelievo, un 86enne. L'anziano, immediatamente rintracciato, ha spiegato di essere stato contattato, nel corso della mattinata, da un sedicente avvocato, che gli aveva detto che il figlio era in stato di fermo presso una caserma dei Carabinieri perché aveva provocato un incidente stradale con la propria autovettura, priva di copertura assicurativa.

Si tratta purtroppo di una truffa molto diffusa. Il sedicente avvocato ha richiesto la consegna di denaro e valori per il rilascio del figlio dell'86enne, da affidare a un collaboratore che si sarebbe recato presso l’abitazione dell’anziano. La vittima del raggiro, preoccupato per le sorti del figlio, era corso in banca prelevando dal proprio conto corrente duemila euro, consegnati al truffatore assieme al denaro e ai preziosi che custodiva in casa.

Verificato il racconto dell'86enne, per il truffatore sono scattati gli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del processo. L'86enne è stato invece rassicurato dai carabinieri, che lo hanno messo in contatto con il figlio, all’oscuro di tutto, e gli hanno riconsegnato il maltolto.

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