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Sgarbi insultò i carabinieri a Expo: “Non fate un c…”. La procura chiede pena più severa

Al critico d’arte, condannato a cinque mesi di reclusione, furono concesse le attenuati. Questo perché Sgarbi risarcì i carabinieri con una donazione di 11mila euro. Secondo il pubblico ministero la cifra pagata da Sgarbi sarebbe stata “irrisoria in ragione di quanto patito in termini di dileggio”.
A cura di Enrico Tata
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Vittorio Sgarbi insultò alcuni carabinieri davanti a uno degli ingressi di Expo 2015 a Milano. "Sei un fascista, non fate un c…. e state interrompendo un pubblico servizio, ci vedremo in Tribunale, siete due cogl….". E ancora: "Voi carabinieri state qui a non fare un c…. (…) io sono qui per lavorare e voi non fate un c….". Queste le frasi incriminate, per le quali il famoso critico d'arte non si è mai scusato. E' stato processato e condannato a cinque mesi insieme al suo autista Niccolò Mascellani (condannato a quattro mesi) per violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Secondo la procura i due non hanno mai riconosciuto il "disvalore dei propri comportamenti" e per questo il pubblico ministero di Milano, Elio Ramondini, ha chiesto che le loro pene vengano aumentate. Durante il ricorso in Cassazione il pm ha chiesto un anno e mezzo per Sgarbi e un anno di reclusione per il suo autista.

Al critico d'arte i giudici della quarta sezione penale di Milano riconobbero le attenuanti perché Sgarbi risarcì i carabinieri con diecimila euro e donò mille euro all'Arma dei Carabinieri. Secondo il pubblico ministero  la cifra pagata da Sgarbi sarebbe stata "irrisoria in ragione di quanto patito in termini di dileggio".

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