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Saronno, l’infermiera killer progettava di uccidere il cugino: “Se viene in ospedale…trac!”

Laura Taroni, 40enne infermiera arrestata assieme al medico Leonardo Cazzaniga con l’accusa di omicidio volontario, stava progettando di uccidere con i farmaci anche un suo cugino acquisito. È uno dei dettagli che emergono dalle intercettazioni relative alla coppia, alla quale sono contestati finora 5 casi di omicidio. I due amanti somministravano dosi eccessive di calmanti anche al figlio undicenne della donna.
A cura di Francesco Loiacono
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L'infermiera Laura Taroni (Facebook)
L'infermiera Laura Taroni (Facebook)

Uno stillicidio di affermazioni choc. È quello che continua a emergere dalle intercettazioni della "coppia diabolica" formata da Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni. Lui 60enne anestesista, lei 40enne infermiera, entrambi in servizio all'ospedale di Saronno (Varese) e adesso in carcere con l'accusa di omicidio volontario. Cinque i casi finora accertati: quattro anziani pazienti (tra cui Antonino Isgrò, entrato in ospedale solo per una frattura), uccisi dal solo Cazzaniga, autoproclamatosi "angelo della morte", mediante il suo protocollo fatto di sovradosaggi di farmaci potenti. E il quinto, il marito di Laura Taroni, ucciso nel giugno 2013 con lo stesso metodo dalla coppia dopo che grazie ad analisi falsificate gli avevano fatto credere di essere diabetico.

Adesso però sembra chiaro che l'omicidio era il metodo standard al quale ricorrere per "risolvere tutte le situazioni con disarmante tranquillità", come scrivono gli inquirenti. Una soluzione a cui Laura Taroni aveva pensato anche per un cugino acquisito della donna. Intercettata in auto il 29 febbraio scorso la donna dice: "Se un giorno venisse giù in ospedale da noi…Trac! Tra il chiaro e lo scuro, gli è venuto un infartaccio". Poi ride: risate che suonano sinistre alla luce di quanto sta emergendo in questi giorni.

I calmanti al figlio undicenne dell'infermiera

I farmaci erano una vera e propria ossessione per la coppia killer. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni la donna e il suo amante li somministravano anche al figlio undicenne dell'infermiera, uno dei suoi due bambini. Pastiglie e gocce di calmanti, somministrati in dosi così elevate da indurre il bambino a chiedere a un certo punto di dargliene meno: "Stamattina non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, potresti fare meno gocce?", dice il figlio alla madre. Mentre il compagno della donna, Cazzaniga, spiega al bambino perché deve prendere anche le gocce: "La pastiglia tu ti sei assuefatto".

Sequestrate oltre 50 cartelle cliniche

La procura ha messo sotto la sua lente almeno 35 decessi sospetti avvenuti a partire dal gennaio 2011, cioè da quando Cazzaniga ha preso servizio nell'ospedale di Saronno. Risultano indagati anche medici e dirigenti della struttura: sembra impossibile che nessuno sapesse cosa avveniva in corsia, e molte intercettazioni lasciano infatti intendere che in molti sapessero, ma non abbiano mai detto niente. Sono oltre 50, intanto, le cartelle cliniche sequestrate dai carabinieri dopo l'arresto dell'infermiera e del medico. L'inchiesta sulla coppia killer sembra solo all'inizio.

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