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Saronno, il medico arrestato: “Sono l’angelo della morte”

Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni, medico e infermiera accusati di omicidio volontario, sono in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia. I figli della donna si trovano in una comunità protetta. In un’intercettazione la 40enne si era proposta di ucciderli. Il medico si vantava di essere “l’angelo della morte”: per eliminare gli anziani pazienti aveva messo a punto un suo metodo, il “protocollo Cazzaniga”.
A cura di Francesco Loiacono
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Era nota finora soprattutto per l'amaretto. Ma oggi Saronno, popoloso ed elegante paese in provincia di Varese, si risveglia con il rischio di essere ricordata come la città degli "Angeli e demoni". Perché è così che si chiama l'inchiesta (della procura di Busto Arsizio), che in circa due anni ha portato alla luce una storia agghiacciante. Protagonista una coppia – lui Leonardo Cazzaniga, anestesista 60enne e lei Laura Taroni, 40enne infermiera e madre di due bambini – che credeva di poter disporre della vita dei propri anziani pazienti. Una madre che discorreva col figlio undicenne su come ammazzare la nonna e la zia. E che forse era pronta a uccidere anche il figlioletto, assieme al fratello, per compiacere la volontà di onnipotenza del compagno.

I due sono stati arrestati ieri mattina: omicidio volontario l'accusa, che riguarda quattro persone anziane (solo per l'uomo) e il marito dell'infermiera, che invece sarebbe stato ucciso assieme dalla "coppia diabolica". Le vittime, in tutti i casi, sono state uccise lentamente, attraverso la somministrazione di "dosi letali di farmaci per via endovenosa, in sovradosaggio e in rapida successione", secondo quanto dicono gli inquirenti. Farmaci usati, spiega nel dettaglio la Procura in una nota, sono "clorpromazina, midazolam, morfina, propofol e promazina".

I figli della donna affidati a una comunità protetta

Le intercettazioni contenute nelle 61 pagina dell'ordinanza di custodia cautelare lasciano trapelare frasi che non possono che sconcertare. Per la tranquillità con la quale si parla della vita e della morte di persone, anche congiunti: "L’omicidio perfetto è quello farmacologico, che permette di uccidere senza lasciare tracce", spiegava la madre a un figlio, specificando poi come applicare questa teoria alla nonna e alla zia: "Tua nonna è cardiopatica basta poco, però … eh tua zia è un problema, non è malata". E scendendo poi in dettagli che, nella mente di un bimbo, non possono che causare compensi: "L’omicidio va pensato, vanno pensate le concause! Va pensato al fatto che ad esempio tua nonna Maria non vuole essere cremata, quindi è un corpo che può essere riesumato e quindi da lì possono tirare fuori un sacco di cose, capito?".

Adesso i due figli della donna, rimasti senza genitori, sono stati affidati dal tribunale dei minori in una struttura protetta. Proprio loro, che lei chiamava "angelo blu e l'angelo rosso", sono stati protetti per mesi 24 ore su 24 da altri "angeli", cioè i carabinieri impegnati nell'inchiesta. Il motivo è l'ennesima choccante affermazione intercettata, questa volta pronunciata dalla loro madre all'amante Cazzaniga: "Se vuoi uccido anche i bambini". Parole sufficienti a predisporre un servizio di protezione.

L'anestesista Cazzaniga: "Faccio l'angelo della morte"

Fortunatamente Cazzaniga non si è sentito di dover disporre della vita dei due figli della sua amante, così come invece ha fatto dei quattro anziani pazienti che secondo l'accusa ha eliminato tra il 2012 e 2013. Eliminati con il suo metodo, il "protocollo Cazzaniga". Un metodo a quanto pare conosciuto anche da altri infermieri e medici dell'ospedale – i cui vertici risultano tra i 14 indagati dalla procura di Busto Arsizio. Altri infermieri, ascoltati dagli inquirenti, hanno confermato la conoscenza del protocollo rivelando anche il nomignolo di cui Cazzaniga si vantava da sé: "L'angelo della morte". La paura degli inquirenti è che l'uomo che si sentiva un dio abbia mietuto altre vittime: le indagini non sono ancora concluse e sono state estese a ritroso fino al 2011, anno in cui Cazzaniga ha preso servizio all'ospedale di Saronno.

Adesso l'anestesista e l'infermiera si trovano in carcere. Monica Alberti, l'avvocato di Laura Taroni, reclusa a Como, ha affermato che sta "valutando la richiesta di misure alternative, ma attendiamo l'interrogatorio di garanzia". Il motivo è che la sua assistita sarebbe "molto scossa". Non è sicuramente l'unica.

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