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Sala e il fantasma di Expo: critiche (e qualche tensione) anche al Gay Pride

Anche al Milano Pride, colorata sfilata della comunità Lgbt che ha invaso le vie del capoluogo lombardo, il neo sindaco Beppe Sala è stato criticato per la gestione di Expo. Un vero e proprio fantasma che potrebbe continuare ad assillare Sala se non farà chiarezza una volta per tutte sulle criticità ancora irrisolte dell’Esposizione universale.
A cura di Francesco Loiacono
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Note a margine del Milano Pride, la sfilata per i diritti delle persone Lgbti: al termine del festoso corteo, Beppe Sala prende la parola sul palco. Ed ecco che tra i manifestanti qualcuno inizia a intonare cori contro l'Expo. Una ragazza in particolare, sulle spalle di un'altra persona, urla qualcosa al megafono: Sala si zittisce, un po' in imbarazzo e un po' contrariato, mentre i poliziotti in borghese e il servizio d'ordine (affidato ai City Angels) tirano giù (in qualche maniera) la ragazza e la portano in disparte.

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Poi Sala, alla sua seconda uscita pubblica, continua il suo discorso dal palco. Ma una riflessione si impone: il neo sindaco di Milano non si libererà mai del fantasma di Expo. Quel vessillo da lui stesso agitato per far capire ai milanesi il suo "saper fare", si presta naturalmente alle critiche dei tanti che non hanno mai amato l'Esposizione universale e come è stata organizzata. Certo, forse la manifestazione di oggi non era la sede adatta per protestare contro l'Expo, e difatti è stato lo stesso popolo "arcobaleno" (200mila persone secondo gli organizzatori, un tripudio di colori, sorrisi, con bambini, genitori e nonni) a cercare di zittire la protesta.

Senza chiarezza il fantasma di Expo potrebbe continuare ad assillare Sala

Sala però non potrà non tenere conto di questo clima che si respira a Milano. Sono in tanti a chiedere trasparenza sull'Esposizione universale. Non è solo un tema dei grillini o degli antagonisti: impossibile dimenticare che anche Pierfancesco Majorino, oggi al fianco di Sala al Milano Pride e futuro assessore della sua giunta, nei faccia a faccia per le primarie lo incalzava: "Beppe, tira fuori i bilanci". Oggi oltre ai numeri dell'Expo si aggiungono come argomenti caldi il post Expo (che Sala dovrà gestire in quanto socio di maggioranza, col Comune, di Arexpo, come già scritto) e tutte quelle aziende che ancora attendono di essere pagate a mesi dalla conclusione dell'Esposizione universale. Insomma, per liberarsi del fantasma di Expo Sala dovrebbe fare finalmente chiarezza una volta per tutte su tutti i nodi ancora irrisolti. Sarebbe, questa sì, una mossa di grande trasparenza che potrebbe far partire, senza ombre, i cinque anni sicuramente duri che lo attendono alla guida di Milano.

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