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Ruba il bancomat del padre per divertirsi, poi finge un’estorsione: 28enne denunciato a Legnano

Un ragazzo di 28 anni di Legnano, vicino Milano, è stato denunciato dai carabinieri per simulazione di reato. Il giovane aveva rubato il bancomat al padre, prelevando in più occasioni soldi all’insaputa del genitore per andarsi a divertire. Quando è stato scoperto, ha finto di essere vittima di un’estorsione.
A cura di Francesco Loiacono
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Con il bancomat del padre ha prelevato per circa un mese diverse centinaia di euro, utilizzandole per divertirsi: viaggi nei fine settimana, serate in locali notturni, vacanze. Tutto all'insaputa del genitore, che invece credeva che qualcuno gli avesse clonato la tessera elettronica. Alla fine il "segreto" di un ragazzo di 28 anni di Legnano, in provincia di Milano, è stato scoperto dai carabinieri, che lo hanno denunciato per simulazione di reato. Già, perché, quando si è scoperto che a utilizzare il bancomat all'insaputa del genitore era proprio il figlio, il ragazzo ha finto di essere vittima di un'estorsione da parte di una fantomatica banda di albanesi. Fantomatica, perché le indagini dei militari hanno svelato che non c'era nessun ricatto e nessuna banda: il 28enne si era inventato tutto.

Tutto è nato dalla denuncia del padre

La vicenda è venuta alla luce alla fine di giugno, quando il padre del ragazzo, un uomo di 55 anni, ha denunciato ai carabinieri la clonazione del proprio bancomat. In poco tempo le indagini dei carabinieri hanno svelato, anche grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza di uno sportello bancario, come a prelevare i soldi fosse stato, in diverse circostanze, il figlio del 55enne. Il ragazzo rubava la tessera dal portafogli, prelevava i soldi – dal momento che conosceva il codice pin – e poi rimetteva il bancomat al proprio posto.

Quando il ragazzo è stato convocato in caserma assieme al genitore e i carabinieri lo hanno messo con le spalle al muro, il giovane anziché ammettere le proprie colpe si è inventato la storia dell'estorsione: ha spiegato di aver conosciuto tre cittadini albanesi in un distributore di benzina, e che gli stessi gli avevano chiesto una somma di 500 euro ogni 15 giorni per evitargli ritorsioni. Si è messa in moto la procura di Busto Arsizio, che in poco tempo però ha scoperto che si trattava di una montatura. Il 28enne, messo finalmente di fronte alle proprie responsabilità, ha confessato: adesso dovrà però affrontare una denuncia per simulazione di reato.

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