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Riforma della sanità in Lombardia: rivoluzione per ticket, Asl e ospedali convenzionati

Molte le novità introdotte dalla riforma sulla sanità promossa dal governatore Roberto Maroni: il pagamento del ticket in base al reddito, lo scorporo delle Asl in Assl e Aisa e controlli periodici per le strutture convenzionate. La riforma potrebbe entrare in vigore a partire dal 2016.
A cura di Federica Gullace
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Giunge al termine la riforma sulla sanità promossa dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che questa volta ha mirato al ridimensionamento dei ticket sanitari. Il provvedimento, presentato questo martedì mattina al Pirellone, assieme alla novità sull'istituzione di un unico assessorato regionale al Welfare, che nascerà dalla fusione delle attuali deleghe per Salute, Famiglia e Solidarietà sociale, mirerà a far pagare i ticket in base al reddito. Delle vere e proprie novità regoleranno i rapporti tra strutture sanitarie pubbliche e private, pur sempre con un occhio di riguardo al vecchio principio della libertà di scelta, introdotto dall'ex governatore Roberto Formigoni. Tra i cambiamenti c'è la competitività tra le strutture pubbliche e private, determinata dal sistema degli accreditamenti. Gli ospedali convenzionati, difatti, saranno sottoposti a controlli periodici ogni tre mesi, nei quali sarà valutato livello e qualità dei servizi erogati: solo se supereranno i giudizi proseguiranno le convenzioni. La Regione, inoltre, potrà decidere di accreditare i privati solo se risulteranno efficienti le prestazioni. Anche per le attuali Asl tante novità: si scorporeranno in Assl e Aisa. Le prime si occuperanno solo di gestione e programmazione e non più delle cure ai pazienti. L'assistenza sarà invece garantita da circa 20 Aisa, le aziende integrate per la Salute e l'Assistenza, che riuniranno più di un ospedale in un'unica struttura ogni 450mila abitanti, con un massimo di 800 posti letto. "Una novità di grande rilevanza", come sottolinea lo stesso testo dell'articolo 23 della bozza, illustrata durante la riunione di maggioranza dal presidente della commissione regionale Sanità Fabio Rizzi della Lega.

La riforma in vigore a partire dal 2016

Altra novità per i medici di famiglia, che non verranno inseriti all’interno dei nuovi ospedali, ma saranno organizzati in un'agenzia regionale istituita ad hoc per le cure primarie. Tutte le strutture saranno comunque coperte da un'assicurazione, gestita direttamente dalla Regione per coprire le eventuali cause mosse dai pazienti. Infine, novità tra le maggiori, verrà introdotto un sistema di controllo sull'andamento delle strutture, in mano alla Presidenza dell'agenzia regionale di controllo socio-sanitario, che si occuperà di esaminare l'operato di tutte le strutture e, nel caso delle private, il raggiungimento dei parametri fissati per l'accreditamento. Se la riforma verrà approvata entrerà in vigore a partire dal 2016, dopo un anno di sperimentazione.

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