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Ridotto il numero di profughi ospitati a Besnate: il sindaco Pd interrompe lo sciopero della fame

Il sindaco di Besnate (Varese), Giovanni Corbo, ha vinto la sua battaglia. Il primo cittadino, del Pd, era in sciopero della fame da quattro giorni per protestare contro il numero eccessivo di profughi ospitati nel comune da lui amministrato: 32 contro i 15 stimati. Oggi il dietrofront della prefettura: i richiedenti asilo “in eccesso” saranno collocati in altre strutture.
A cura di Francesco Loiacono
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Il sindaco di Besnate, Giovanni Corbo, ha vinto la sua battaglia. Il primo cittadino, appartenente al Partito democratico, da quattro giorni era entrato in sciopero della fame per protestare contro il numero eccessivo di profughi ospitati nel comune da lui amministrato, un paesino di 5.500 abitanti in provincia di Varese. In base alle quote nazionali del piano di ripartizione dei richiedenti asilo, Besnate dovrebbe ospitare al massimo 15 migranti (tre ogni mille abitanti), come in effetti era accaduto fino a qualche giorno fa. In seguito, però, la prefettura di Varese aveva inviato altri richiedenti asilo all'interno degli appartamenti gestiti dalla cooperativa Versoprobo, dov'erano ospitati anche gli altri 15 migranti.

La decisione del prefetto aveva suscitato la dura reazione da parte del sindaco: "Deve essere mantenuto il rispetto delle percentuali richiedenti asilo/abitanti. Le regole devono essere chiare. Fino a quando tali regole non saranno rispettate andrò avanti con lo sciopero della fame", aveva detto Corbo lo scorso lunedì, annunciando in un'assemblea pubblica l'inizio dello sciopero.

Il dietrofront della prefettura

Oggi, sulla propria pagina Facebook, il primo cittadino ha comunicato lo sviluppo della vicenda: "Abbiamo ricevuto una nota formale da parte della Prefettura in cui ci viene comunicato che, entro lunedì prossimo, 8/10 richiedenti asilo ospitati a Besnate saranno collocati in altra struttura e che entro le settimane immediatamente successive saranno collocati in altre strutture gli altri richiedenti asilo fino al raggiungimento di 15 ospiti a Besnate. Interrompo, pertanto, al quarto giorno il mio sciopero della fame". Il dietrofront del prefetto è stato accolto con soddisfazione da parte del sindaco, che ha commentato: "È ora che l'accoglienza ai richiedenti asilo non venga data con formule emergenziali, ma con una razionale distribuzione sul territorio affiancandola ad una accurata gestione dei flussi migratori. Pronti a fare la nostra parte. Ringrazio le migliaia di persone che in forma privata in forma pubblica in maniera diretta mi hanno manifestato sostegno".

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