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Quasi 250 rom allontanati in zona Famagosta a Milano: sgomberate roulotte e baracche

Quasi 250 rom sono stati allontanati dalla zona Famagosta, a Milano, dalla polizia locale. Sgomberate tende e baracche, rimosse 43 roulotte. L’assessore alla Sicurezza Rozza: “Proseguiremo la nostra battaglia, quotidianamente, perché chi la dura la vince”. Ma le persone sgomberate adesso probabilmente andranno in un’altra parte della città.
A cura di Francesco Loiacono
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La foto pubblicata su Facebook dall'assessore Rozza
La foto pubblicata su Facebook dall'assessore Rozza

Proseguono gli interventi di allontanamento di persone, principalmente di etnia rom, che vivono accampate in diverse zone di Milano, in tende, baracche e roulotte. Ad annunciare le ultime operazioni è stata l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza, che in questa sua azione prosegue quanto fatto dal suo predecessore, Marco Granelli: "Continuiamo, implacabili, ad allontanare persone che bivaccano e veicoli, continuiamo a sgomberare baracche (e ad abbatterle) e a rimuovere tende, continuiamo e non abbiamo alcuna intenzione di smettere, continuiamo per la nostra città", ha scritto la Rozza su Facebook.

Il primo intervento è stato effettuato in via San Paolino: 11 le persone allontanate. In via Palatucci, in tre diversi interventi di allontanamento e due sgomberi, "sono stati esortati ad andarsene 78 individui, due tende sono state eliminate e sei baracche sono state asportate", spiega l'assessore. Infine, "nel limitrofo parcheggio sono stati allontanati 157 tra uomini e donne coi loro 43 veicoli".

L'assessore Rozza: "Proseguiremo la nostra battaglia, chi la dura la vince"

Carmela Rozza afferma: "Proseguiremo la nostra battaglia, quotidianamente, perché si sa, chi la dura la vince". Ma la domanda che ci si pone adesso è una: dove andranno a vivere le persone sgomberate? In assenza di altre soluzioni e di concrete politiche di integrazione (o anche della mancata volontà di cambiare il proprio stile di vita), è probabile che si sposteranno in altre zone della città, montando altre tende e baracche di fortuna o andando a occupare abusivamente alloggi popolari sfitti. In attesa del nuovo, periodico sgombero, che sposterà semplicemente il "problema" da un'altra parte.

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