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Prostituta sequestrata e violentata da 4 uomini a Monza: arrestati i presunti responsabili

Quattro uomini sono stati arrestati dalla polizia a Monza per sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo. Tre di loro erano già in carcere. I quattro sono accusati di aver segregato e poi violentato a turno una giovane prostituta romena. Le violenze risalgono al 2015 e sono avvenute in un appartamento di Concorezzo, intestato all’ultimo degli arrestati, un 28enne brianzolo.
A cura di Francesco Loiacono
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Tre erano già in carcere. Un altro, invece, un 28enne italiano di Agrate Brianza, li ha raggiunti adesso. Tutti e quattro sono accusati di sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo. La loro vittima è una giovane donna romena, segregata e violentata due anni fa in un appartamento a Concorezzo, in provincia di Monza. Tre dei suoi aguzzini, un marocchino, un senegalese e un ecuadoriano tutti di età inferiore ai 30 anni, si trovavano già in carcere da circa un anno. Per due di loro, il senegalese e l'ecuadoriano, è già arrivata una condanna: nove anni di reclusione e 40mila euro di risarcimento.

Adesso anche il quarto uomo, intestatario dell'alloggio dove sono avvenute le violenze, è finito in carcere, arrestato dalla polizia su decisione del tribunale. Per la giovane ragazza romena è la fine di un incubo. Era stata proprio lei a raccontare quanto aveva subìto: nel novembre del 2015 era stata prelevata di peso da una strada di Concorezzo, dove si prostituiva. Dopo essere stata picchiata e minacciata con un coltello puntato alla gola, era stata costretta a salire su un'auto. I suoi aguzzini l'avevano incappucciata e, dopo averle rubato telefonino e soldi, l'avevano portata nell'appartamento di Concorezzo, dove ad aspettarli c'era il 28enne. A turno, come avevano dimostrato i medici della clinica Mangiagalli di Milano, la prostituta era stata violentata ripetutamente dai quattro. Solo dopo alcune ore la ragazza era stata riaccompagnata in strada, dove era stata finalmente soccorsa.

Grazie ad alcuni dettagli riportati dalla ragazza alla polizia, gli agenti sono riusciti a risalire ai presunti responsabili. A inchiodarli, oltre alle loro stesse testimonianze, anche i tabulati telefonici e l'analisi del Dna.

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