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“Pronti a schierare i vigilantes”: linea dura di Pisapia sulle occupazioni abusive

Il sindaco di Milano, intervistato dal Corriere, interviene sul tema degli alloggi popolari e delle occupazioni: “Chi occupa illegalmente una casa la toglie a chi ne ha diritto”. Rivolto a Salvini: “Dovrebbe protestare contro la Regione guidata da Maroni e governata dalla Lega negli ultimi 15 anni”. E sull’Aler: “Situazione drammatica. Non ha risposto alle richieste degli inquilini”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, intervistato dal Corriere della sera ha annunciato la linea dura del Comune sulle occupazioni abusive delle case popolari. "Per prima cosa rimetteremo i portieri negli stabili che sono il primo presidio di legalità e che possono segnalare subito i problemi; coinvolgeremo i comitati degli inquilini che sono vittime del racket, rinforzeremo la sorveglianza con gli istituti di vigilanza e le telecamere. Certo non faremo miracoli ma sono convinto che la situazione migliorerà e che il contrasto all’illegalità produrrà i suoi frutti". Le parole del sindaco arrivano dopo che, sull'argomento, si sono espressi in tanti: dal ministro dell'Interno Angelino Alfano all'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, passando dalla provocazione del segretario della Lega, Matteo Salvini: "Per le case popolari di Milano serve l'esercito". "L’esercito ha un’altra professionalità", ha detto Pisapia, che si è poi tolto qualche sassolino dalle scarpe: "Salvini dovrebbe protestare contro la Regione guidata da Maroni e governata dalla Lega negli ultimi 15 anni. Ricordo che l’assessore regionale alla casa nella scorsa giunta è stato arrestato e rinviato a giudizio per collusioni con la ‘ndrangheta. È la Regione ad aver nominato i vertici di Aler passati e presenti".

Occupazioni abusive: la linea dura di Pisapia

La nuova linea annunciata dal sindaco sembra un deciso cambio di rotta rispetto a quanto fatto dall'attuale amministrazione in tre anni, anche se Pisapia non è d'accordo: "Noi siamo sempre stati chiari: siamo contro ogni occupazione abusiva sia perché è un reato sia perché chi occupa illegalmente una casa la toglie a chi ne ha diritto". Frasi che segnano un solco rispetto ad alcuni associazioni e comitati impegnati nel sociale che fanno invece dell'occupazione degli alloggi sfitti il loro principale obiettivo. "È evidente che vi sono risvolti anche di carattere sociale. Ma ciò non ha nulla a che vedere con la tolleranza in presenza di situazioni illegali. Contro il racket delle occupazioni la risposta deve essere ferma e incisiva. Bisogna punire il racket e aiutare chi ha bisogno", dice il primo cittadino. Che, alle parole dell'ex prefetto Gian Valerio Lombardi, attuale presidente dell'Aler – "Nel 2011 è cambiata l’amministrazione comunale e qualcuno della giunta disse anche che occupare non è reato. Non fu un buon messaggio" – risponde: "Basta strumentalizzazioni. Si cerca ancora una volta di nascondere il disastro di Aler e di scaricare su altri la responsabilità di una situazione drammatica. La verità è semplice: le case popolari di Milano sono gestite dal 2009 da Aler che è una società della Regione, di cui l’ex prefetto è il presidente. Malgrado i nostri tentativi, Aler ha continuato a non dare risposte alle richieste degli inquilini".

Per cercare di sfuggire alla disastrosa gestione Aler, a partire da dicembre le circa 28mila case popolari del Comune di Milano saranno gestite da Metropolitana Milanese, società partecipata da Palazzo Marino. "È una grande sfida, ma vogliamo dimostrare concretamente, con i fatti, che si può fare meglio, che si può gestire onestamente e con efficienza lo straordinario patrimonio edilizio che è frutto della migliore tradizione di Milano, quella solidale". Infine, da Pisapia è arrivata una richiesta al governo, dopo la strigliata di Alfano a sindaci e prefetti sul tema delle occupazioni abusive: "Chiediamo di impegnarsi su un terreno, quello dello casa, che è esplosivo in tutta Italia. C’è il rischio che salti quel che rimane della pace sociale, sarebbe un dramma. Aiuti chi affronta una situazione difficilissima".

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