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Professoressa sgozzata in casa, la nuora: “Ho mentito, mai esistito l’uomo incappucciato”

A un mese dal delitto di Gianna Del Gaudio, professoressa in pensione sgozzata a Seriate (Bergamo), il caso è ancora avvolto dal mistero. La nuora della donna ha rivelato in tv di aver mentito sull’esistenza di un uomo incappucciato: è la stessa persona che secondo il marito di Gianna, unico indagato per il delitto, avrebbe ucciso la donna. Intanto uno dei figli della coppia afferma: “Non mi fido di nessuno, nemmeno di mio padre”.
A cura di Francesco Loiacono
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La donna uccisa a Seriate, Gianna Del Gaudio
La donna uccisa a Seriate, Gianna Del Gaudio

Sta assumendo una dimensione mediatica sempre più importante il caso di Gianna Del Gaudio, professoressa in pensione sgozzata nella sua villetta di Seriate, vicino Bergamo. A un mese dal delitto non si sa ancora chi abbia ucciso la 63enne, insegnante originaria di Avellino trovata esanime dal marito, Antonio Tizzani, la notte del 26 agosto. Ma proprio l'uomo, ferroviere in pensione, è ad oggi l'unico indagato (a piede libero) per il delitto: un coltello trovato nel suo beauty case potrebbe essere l'arma del delitto cercata senza esito dagli inquirenti dalla notte del brutale omicidio.

La nuora: "Non c'è mai stato nessun uomo incappucciato"

Due dichiarazioni rese dalla nuora e dal figlio della vittima alla trasmissione televisiva "La vita in diretta" aggiungono nuovi dettagli alla vicenda, finora avvolta dal mistero. La prima a parlare è stata la nuora di Gianna e Antonio, che ha confermato di essersi inventata l'esistenza di un uomo incappucciato che suonava ogni notte al campanello della villetta dove abita la donna assieme al marito: "Non è mai esistito l'uomo incappucciato. Ho mentito perché avevo paura di stare sola a casa", ha detto la nuora di Gianna Del Gaudio. Si tratta di una dichiarazione – che la donna aveva già reso negli scorsi giorni – molto importante, perché toglie ulteriore credibilità alla versione fin qui resa dal marito di Gianna Del Gaudio agli inquirenti. L'uomo ha sempre ripetuto di aver visto un uomo incappucciato chino sul corpo della moglie la notte del delitto, indicandolo come il presunto assassino. Né le telecamere di sicurezza presenti nella zona della villetta né i vicini di casa hanno però mai confermato la presenza dell'incappucciato: ad avvalorarne la presenza erano state finora, proprio le dichiarazioni della nuora, adesso rivelatesi prive di fondamento.

Il figlio della coppia: "Non mi fido di nessuno, nemmeno di mio padre"

Particolarmente significative anche le parole – seppur confuse – di uno dei due figli della coppia di anziani coniugi, Paolo Tizzani. L'uomo dalla notte del delitto sta ospitando in casa il padre, ma alle telecamere ha rivelato: "Io non mi fido di nessuno, nemmeno di mio padre. Io lo ospito finché i carabinieri non trovano prove". È proprio in casa del figlio che i carabinieri hanno sequestrato il coltello a serramanico che potrebbe essere compatibile con la ferita letale sul collo di Gianna Del Gaudio. L'arma era nel beauty case del padre, ed è stata inviata ai Ris di Parma. Dai laboratori della scientifica si aspettano risposte certe su una vicenda che finora risulta di difficile comprensione: un omicidio brutale senza un movente apparentemente valido – mancherebbe una collana, ma questo non avvalora l'ipotesi di una rapina finita male -, senza testimoni né altre piste oltre a quelle che conducono a Tizzani. L'uomo, nell'ultimo interrogatorio di fronte al pubblico ministero, aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il figlio Paolo è abbastanza indeciso sulla sua eventuale colpevolezza: "Per ora ho fiducia, ma se dovesse essere stato lui non so se lo perdonerei. Io comunque mi fido altrimenti non lo ospiterei a casa".

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